Madeleine, la donna innamorata del killer di Utoya: “Amo Breivik per quello che è”
Si chiama Madeleine, è una 26enne svedese, e da otto anni è la “compagna” di Andres Breivik, l’uomo responsabile della strage di Utoya. È una donna che – il suo racconto è apparso sul britannico Daily Mail che ha pubblicato per la prima volta anche le sue fotografie – dice di amare il killer di Utoya per quello che è e di non pensare a quello che ha fatto nel luglio del 2011. “Amo Breivik per quello che è, non per quello che ha fatto. È l’unica persona che io abbia mai amato. Lo aspetterò per tutto il tempo che ci vuole”, ha detto Madeleine al tabloid britannico promettendo, appunto, di essere pronta ad attendere anche tutta la vita il killer di Utoya pur di trascorrere qualche giorno con lui. Secondo la 26enne, che è stata abbandonata dalla sorella e minacciata di morte dopo la strage di Utoya, Breivik non è il mostro che tutti credono. “Anders non è un uomo violento: è gentile, paziente, intelligente, divertente e mi dà coraggio. Voglio che il mondo lo sappia”, ha detto decidendo di raccontare la sua storia.
Si sono conosciuti prima della strage – I due, da anni, si scambiano delle lettere. La donna, dalla cucina del suo appartamento in Svezia, ai giornalisti ha mostrato con orgoglio quelle che il killer le ha scritto dal carcere nel quale è rinchiuso. La prima sarebbe arrivata nell’ottobre del 2013, tante altre scritte da Breivik sarebbero state bloccate dall’amministrazione penitenziaria. Madeleine ha detto di aver conosciuto Breivik attraverso un videogioco online nel 2007 ma i due non si sono mai incontrati personalmente. Il carcere dove Breivik sta scontando in isolamento la sua pena ha negato alla donna qualsiasi tipo di contatto con lui.
Breivik condannato a 21 anni di carcere – Condannato a 21 anni di carcere (il massimo previsto dal codice penale norvegese) l'estremista di destra di 36 anni ha ucciso 77 persone il 22 Luglio del 2011, prima piazzando una bomba nel quartiere governativo di Oslo e poi sparando all'impazzata in un campo estivo di giovani laburisti sull'isola di Utoya. In questi anni di carcere Breivik si è anche lamentato del trattamento in cui è costretto a vivere in carcere. Lo stragista ha definito una vera e propria “tortura” la sua permanenza dietro le sbarre: tra le varie cose Breivik si è lamentato della Playstation 2 (troppo vecchia) che ha a disposizione.