M5S vuole chiedere “miliardi di euro” di danni a S&P per il declassamento dell’Italia
Il Movimento 5 Stelle torna all'attacco contro l'agenzia di rating Standard and Poor's, recentemente assolta nell'ambito del processo avviato dalla Procura di Trani, la qualche per anni ha indagato sulla presunta manipolazione di mercato operata da alcuni analisti che tra il 2011 e il 2012 firmarono il documento che declassò il debito sovrano italiano. La parlamentare Carla Ruocco ha annunciato l'intenzione di chiedere i danni all'agenzia di rating, nonostante l'assoluzione e ha presentato un'interrogazione parlamentare alla Camera dei Deputati: "Non possiamo sempre farci calpestare dalla grande finanza internazionale. La sentenza del Tribunale di Trani ha confermato che il doppio declassamento decretato nel gennaio 2012 da Standard&Poor's ai danni del rating della Repubblica italiana fu errato e falsificato, anche se resta esclusa la condotta volontaria. Ciò significa che ricorrono tutti i presupposti per esercitare un'azione risarcitoria in sede civile", si legge nella nota diffusa dal portale del Movimento 5 Stelle.
"Oggi i deputati del M5S, con Carla Ruocco, interrogano in aula il ministero dell'Economia con un question time sul tema. Lo stesso sottosegretario Baretta si era, tempo fa, mostrato possibilista su questa ipotesi. Stiamo parlando di un danno di miliardi di euro in termini di costo del servizio del debito, dunque il governo deve darsi una mossa per tutelare gli interessi economici e patrimoniali del Paese. Altrimenti la responsabilità erariale ricadrà inevitabilmente su Palazzo Chigi e Mef. Va infine presa ogni iniziativa per ripristinare il ‘credit score' spettante all'Italia prima della valutazione erronea e falsa relativa al doppio declassamento di S&P's".
Il 30 marzo 2017 Deven Sharma, allora presidente dell’agenzia di rating e gli analisti Yann Le Pallec, Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer sono stati assolti dall'accusa di manipolazione di mercato. La procura di Trani aveva invece chiesto 2 anni di reclusione per Sharma, oltre a 300mila euro di multa e un'ulteriore sanzione da 500mila euro per Yann Le Pallec, Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer. I giudici, però, hanno respinto l'intero impianto accusatorio.