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M5S vola nei sondaggi: primo partito d’Italia, stacca il Pd di oltre 5 punti

Secondo un recente sondaggio condotto da Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, in seguito alla scissione il Partito Democratico ha registrato una flessione del 3% circa, mentre di pari passo il Movimento 5 Stelle è salito arrivando a registrare il 32,3% delle preferenze.
A cura di Charlotte Matteini
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Il Movimento 5 Stelle vola e stacca il Partito Democratico di oltre 5 punti. Secondo quanto rilevato dall'ultimo sondaggio condotto da Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, "dopo mesi di sostanziale stabilità negli orientamenti di voto degli italiani" ora il distacco è netto. Dopo la scissione interna al Partito Democratico, infatti, il Pd risulta il calo, arrivando a toccare il 26,8% delle preferenze, oltre 3 punti percentuali in meno rispetto all'ultima rilevazione, mentre il Movimento 5 Stelle cresce fino a sfiorare il 32,3%. Di seguito, la Lega Nord è stabile al 12,8%, Forza Italia tocca quota 12,7%, Fratelli d'Italia al 4,6%, Mdp (Movimento democratico e progressista nato dalla scissione del Pd) raggiunge il 3,3% dei consensi, Ncd il 2,8% e Sinistra italiana il 2,7%. Si mantiene elevata l'astensione, che secondo quest'ultima rilevazione tocca quota 33,6%.

"Lo scenario tripolare viene confermato, ma il vantaggio del M5S sul Pd si allarga, superando i 5 punti, e si afferma un’area a sinistra del Pd che sta assumendo un peso decisamente più rilevante (7,1%). Il Pd sta vivendo una fase molto delicata, sia per la l’uscita dal partito di esponenti di peso sia per la difficoltà ad attrarre nuovi elettori. Le primarie potrebbero rappresentare un’occasione di rilancio programmatico ma, nel contempo, rischiano di acuire le divisioni interne. Il Movimento 5 stelle non ha risentito della crisi del Campidoglio e non sembra penalizzato neppure dagli episodi che hanno suscitato perplessità tra i non grillini, per esempio la vicenda della candidata di Genova sfiduciata da Grillo dopo essersi affermata alle primarie online tra i militanti, oppure la presa di posizione sulla responsabilità del blog di Grillo. L’inchiesta Consip e le difficoltà del Pd hanno favorito un ulteriore aumento dei consensi per il soggetto politico che ha fatto dell’onestà (e della diversità) una bandiera", spiega Pagnoncelli.

Tra il Pd in flessione e il Movimento 5 Stelle in ascesa, ciò che rimane pressoché invariata è la situazione del centrodestra, che appare in una fase di stallo. Nonostante l'area globale potrebbe superare agevolmente il 30%, al momento la coalizione prima di programma, alleanze e leadeship "si ha l’impressione che il risultato sia più virtuale che reale". "Un’ultima incognita riguarda la neonata Alternativa popolare, tenuta a battesimo domenica scorsa da Angelino Alfano, il cui trend negli ultimi mesi ha fatto registrare un lieve ma costante calo di consensi: dal 4,1% del luglio scorso al 2,8% attuale. Alternativa popolare potrebbe quindi federare le diverse formazioni di centro non solo per superare la soglia di sbarramento, ma anche per dare corpo ad un progetto più ambizioso volto a separare Forza Italia dai partiti sovranisti e a dar vita ad una nuova alleanza moderata", secondo il sondaggista.

Orientamenti di voto a parte, la soglia del 40% per l'ottenimento del premio di lista rimane lontana per tutti e al momento le dinamiche scaturite dalla scissione del Pd e dalla creazione di Alternativa popolare sono difficilmente prevedibili. Insomma, allo stato attuale sembra che, se la situazione non dovesse mutare nel corso dei prossimi mesi, l'Italia potrebbe trovarsi ad affrontare lo spettro dell'ingovernabilità, risolvibile solamente con un'alleanza post-elettorale, ovvero le cosiddette larghe intese.

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