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M5S sfida il Parlamento: “Per sconfiggere la povertà, votate il nostro reddito di cittadinanza”

Il Movimento 5 Stelle torna alla carica e ricorda a onorevoli e cittadini che da quattro anni in Parlamento giace una proposta di legge per l’introduzione di un reddito di cittadinanza da 780 euro al mese. “Il Senato ha approvato una legge delega bluff sul ‘reddito di inclusione’ che stanzierà (forse) risorse sufficienti solo a prendere in giro chi muore di fame”, sostiene M5S, invitando il parlamento a votare la proposta a cinque stelle.
A cura di Charlotte Matteini
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Il Movimento 5 Stelle protesta contro la legge delega per il contrasto alla povertà recentemente approvata dal Senato, un provvedimento che andrà a introdurre il reddito di inclusione da 400 euro mensili erogato a specifici nuclei famigliari che rispetteranno i requisiti di reddito e patrimonio fissati dalla normativa "nonché all'adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa finalizzato all'affrancamento dalla condizione di povertà". Il Movimento 5 Stelle ha votato contro il provvedimento e con un post pubblicato sul Blog di Beppe Grillo ha spiegato le motivazioni e ricordato che da quattro anni in Parlamento giace "l'unica proposta seria" per il reddito di cittadinanza a firma M5S. "Rispetto a dieci anni fa gli italiani in condizioni di povertà assoluta sono raddoppiati e il trend è in crescita. I governi che si sono succeduti non hanno mosso un dito per porre fine a questa piaga, anzi hanno portato avanti politiche che hanno impoverito ulteriormente con tagli al sociale, aumenti di tasse e livellamento al ribasso delle pensioni. Adesso tutti tirano fuori la loro proposta che scimmiotta il Reddito di Cittadinanza proposto dal MoVimento 5 Stelle come primo punto del programma politico presentato agli italiani nel 2013″, si legge nel post pubblicato.

"Renzi e Berlusconi farneticano e parlano di ‘lavoro di cittadinanza': non si sa cosa sia, quanto costi, a chi sarebbe destinato e come si farebbe a creare 9 milioni di posti di lavoro per i poveri italiani. Il Senato ha approvato una legge delega bluff sul ‘reddito di inclusione' che stanzierà (forse) risorse sufficienti solo a prendere in giro chi muore di fame. Oggi è il turno di Orlando, ministro della Giustizia senza aver neppure la laurea in giurisprudenza nonché cocco di Napolitano, a sparare la sua: propone il ‘reddito di connessione' senza dire nulla sulle coperture nè dove prenderebbe i soldi, né in cosa consiste e chi ne avrebbe diritto. Orlando si connetta alla realtà", evidenzia il Movimento 5 Stelle. 

"La povertà è un'emergenza che non si risolve con le chiacchiere in tv. Deve essere fatta una legge al più presto. L'unica proposta seria che è depositata in Parlamento ormai da quattro anni è quella del MoVimento 5 Stelle", sottolinea M5S. La proposta di cui si parla nel post pubblicato dal Blog di Beppe Grillo è sostanzialmente differente da quella che dovrebbe scaturire dalla legge delega approvata dal Senato: brevemente, il Reddito di cittadinanza targato M5S prevede un reddito da 780 euro per tutti gli italiani al di sotto della soglia di povertà, erogato però seguendo un criterio proporzionale: "Guadagni 400 euro? Con il Reddito di Cittadinanza del MoVimento 5 Stelle ricevi 380 euro che ti consentono di uscire dalla povertà. Guadagni 0? Ne ricevi 780. Hai una pensione di 500 euro? Ne ricevi 280. I nuclei familiari percepiranno di più, per esempio una coppia con 2 figli avrà diritto a percepire un minimo di 1.482 ed un massimo di 1.950 euro". Il reddito di cittadinanza sarebbe inoltre legato a politiche attive che favoriscano la formazione professionale e il reinserimento lavorativo, pena la revoca del reddito in caso di rifiuto di più di due proposte di lavoro.

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