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M5S scrive a Ban Ki-Moon: “Onu colpevole del genocidio nel Mediterraneo”

Durissima presa di posizione del Movimento 5 Stelle: “Nessuno di voi è immune di fronte al genocidio in atto nel Mediterraneo. Non lo è l’Onu, non lo è la Nato, non lo è l’Unione Europea”.
A cura di Redazione
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Mentre non si arrestano gli sbarchi sulle coste italiane e mentre si attende ancora che le decisioni prese nel vertice europeo trovino attuazione concreta, continuano le polemiche sulla questione migranti. A prendere l’iniziativa è il Movimento 5 Stelle, con una lettera inviata al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon in cui si elencano le responsabilità della comunità internazionale e delle istituzioni sovranazionali rispetto a quanto sta accadendo in queste settimane. “Nessuno di voi è immune di fronte al genocidio in atto nel Mediterraneo. Non lo è l’Onu, non lo è la Nato, non lo è l’Unione Europea”, si legge sul blog di Beppe Grillo, nel complesso di un ragionamento che parte da lontano: “Sono oltre 20 anni che il Canale di Sicilia è ostaggio di trafficanti di esseri umani che speculano sulla vita di persone in fuga da guerre e carestie”.

Nella lettura grillina, però, le responsabilità della comunità internazionale sono chiarissime, sia per quel che concerne “le guerre e carestie” provocate da “bombardamenti indiscriminati nell’esclusivo intento di perseguire gli interessi economici dei Paesi forti del globo”, sia nella gestione della crisi libica del 2011. Ora, dunque, nessuno può “tirarsi indietro e spendere parole di circostanza”, soprattutto dopo che “dal 2001 la guerra al terrorismo è costata circa 4400 miliardi di dollari”.

Ecco il testo della lettera:

Excellency,

domenica 19 aprile, nelle acque del Canale di Sicilia, abbiamo assistito all’ennesima strage di migranti; oltre 700 persone – si stima – avrebbero perso la vita nel tentativo di traversare illegalmente il Mar Mediterraneo e giungere in Italia.

Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere. In verità, sono oltre 20 anni che il Canale di Sicilia è ostaggio di trafficanti di esseri umani che speculano sulla vita di persone in fuga da guerre e carestie, le stesse guerre e carestie – è opportuno ricordarlo – che proprio l’Occidente e le Nazioni Unite, in veste delle decisioni assunte dal Consiglio di Sicurezza, hanno contribuito a provocare, dando il via a campagne di bombardamenti indiscriminati nell’esclusivo intento di perseguire gli interessi economici dei Paesi forti del globo.

E’ quel che è accaduto anche in Libia nel 2011, quando il 19 marzo alcuni Stati aderenti all'Organizzazione delle Nazioni Unite, su tutti la Francia, autorizzati dalla risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza istituirono una “no fly zone” che in pochi giorni si trasformò in un intervento militare supportato dalla Nato. Morirono migliaia di persone, molte delle quali innocenti. L’Onu e i singoli Stati che parteciparono all’intervento militare, tra cui l’Italia, oggi hanno delle precise responsabilità di fronte la recrudescenza delle violenze in Libia e ai nuovi disordini emersi in Nord Africa e Medio Oriente.

Oggi non potete tirarvi indietro e spendere parole di circostanza. Non potete credere che una telefonata, come quella effettuata tra Lei e il premier italiano sia la soluzione ai problemi che avete originato Segretario. Dagli attacchi dell’11 settembre la vostra guerra al terrorismo è costata circa 4.400 miliardi di dollari; con una tale cifra avreste potuto sfamare tre quarti della popolazione mondiale, invece li avete investiti in armi e sangue, ottenendo un risultato pessimo per la democrazia globale e la pace nel mondo (negli ultimi 10 anni sono nate oltre 30 nuove organizzazioni terroristiche), ma certamente un successo per il futuro delle vostre industrie militari.

Nessuno di voi è immune di fronte al genocidio in atto nel Mediterraneo. Non lo è l’Onu, non lo è la Nato, non lo è l’Unione Europea, rea di aver voltato le spalle e di aver stretto un vile accordo con il governo italiano per l’implementazione di una missione fantoccio come Triton, le cui precarie risorse sono già costate migliaia di vite umane. Ma soprattutto non lo è il governo italiano: abbiamo un presidente del Consiglio che in queste ore va scandendo slogan come al suo solito sulla necessità di revisionare il regolamento di Dublino III e permettere che tutti gli Stati membri dell’Ue possano farsi carico dell’accoglienza dei migranti.

Si tratta di misure contenute in una mozione firmata M5S e già approvata dall’aula dalla Camera, ma mai messe in atto dal governo, che ha atteso l’ennesima strage di vite umane per dare il via alle sue performance elettorali e mediatiche. Questa è la verità, Segretario, ed occorre che anche Lei ne prenda consapevolezza invece di esprimere facili apprezzamenti. Le sue parole evidenziano infatti una profonda distanza dell’organizzazione che rappresenta verso il dramma che si sta consumando nel Canale di Sicilia e rischiano di isolare ancor di più i cittadini italiani, già in balia di una classe politica sorda e incapace, in grado solo di saper lucrare sulla vita dei migranti che ogni giorno sbarcano sulle nostre coste.

Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti!

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