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M5S: “Il Governo Renzi vuole la legge bavaglio sulle intercettazioni”

Polemiche e proteste in Commissione Giustizia per l’approvazione di un emendamento del Nuovo Centro Destra che punisce la diffusione di intercettazioni “fraudolentemente effettuate”.
A cura di Redazione
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In queste ore la Commissione Giustizia della Camera dei deputati è impegnata nell’esame delle proposte di legge recanti “Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi e per un maggiore contrasto del fenomeno corruttivo, oltre che all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena". Si tratta della riforma dei codici di procedura civile e penale, provvedimenti considerati cruciali dallo stesso esecutivo guidato da Matteo Renzi.

Nel corso della seduta della tarda serata di ieri, è stato approvato un emendamento del Nuovo Centro Destra che ha riaperto la polemica sulla questione intercettazioni, con il Movimento 5 Stelle che ha rilanciato la sua campagna #nobavaglio. L’emendamento, a firma Pagano, recita: “Prevedere che chiunque diffonda, al fine di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui, riprese o registrazioni di conversazioni svolte in sua presenza o fraudolentemente effettuate, è punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni. La punibilità è esclusa quando le riprese costituiscono prova nell’ambito di un procedimento dinnanzi all’autorità giudiziaria o siano utilizzate nell’ambito dell’esercizio del diritto di difesa”.

Nella lettura dei deputati grillini, che stanno presenziando in massa alla seduta della Commissione Giustizia in segno di protesta, si tratta di una norma che limita la libertà di informazione e che avrebbe impedito la diffusione di notizie considerate di pubblico interesse.

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