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M5S esulta: “Grazie a noi Incalza è stato arrestato”

Sul blog di Grillo l’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti del funzionario del ministero: “Una spallata gliel’abbiamo data anche noi ed è scritto nero su bianco nel documento della procura di Firenze”.
A cura di Redazione
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Mentre si fa sempre più probabile la presentazione della mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, non accenna a posarsi il polverone alzato dall’inchiesta della Procura di Firenze. Man mano che emergono i particolari del “sistema – Incalza”, infatti, si fa più chiaro il quadro complessivo, con l’emergere di quei meccanismi su cui si è concentrata l’attenzione degli inquirenti.

Oggi invece, nel pubblicare l’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di Ercole Incalza, è il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle a rivendicare un ruolo di primo piano nella denuncia di una situazione intollerabile già mesi fa: “Noi chiedevamo semplicemente se un pluri-indagato, prescritto, potesse essere a capo della struttura tecnica che si occupa di tutte le grandi opere pubbliche in Italia. Per il ministro non c’erano problemi. Incalza era la persona giusta al posto giusto”. Così, notano i grillini, la stessa Procura di Firenze ha messo agli atti la nostra interrogazione parlamentare e noi abbiamo dato “una spallata in più per mettere fine al sodalizio criminale che riempie l’Italia di cemento e le tasche dei ladri di soldi pubblici”. Ecco l’intervento dei parlamentari grillini:

"Una spallata gliel’abbiamo data anche noi ed è scritto nero su bianco nel documento della procura di Firenze che ha messo le manette a Mr. Opere Pubbliche, l’ingegner Ercole Incalza. Se è stato arrestato lunedì è anche grazie all’attività parlamentare del Movimento 5 Stelle.
Ercole Incalza è l’uomo difeso dal ministro Lupi in risposta a una nostra interrogazione alla Camera del primo luglio 2014. “È persona competente e con i titoli giusti”, disse il ministro. Eccoli i titoli, li abbiamo letti nell’ordinanza della procura. Noi chiedevamo semplicemente se un pluri-indagato, prescritto, potesse essere a capo della struttura tecnica che si occupa di tutte le grandi opere pubbliche in Italia. Per il ministro non c’erano problemi. Incalza era la persona giusta al posto giusto.
Fortunatamente per i magistrati i problemi c’erano eccome. E nell’ordinanza è riportata proprio la nostra interrogazione parlamentare del 1° luglio 2014 a prima firma di Michele Dell’Orco. Una spallata in più per mettere fine al sodalizio criminale che riempie l’Italia di cemento e le tasche dei ladri di soldi pubblici.
Siamo felici di aver contribuito a far crollare il castello di corruzione e tangenti."

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