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M5S contro Renzi: “Ha assassinato l’economia”. Di Maio: “Un uomo, un buco di bilancio”

In un lungo post pubblicato sul Blog, il Movimento 5 Stelle ha duramente attaccato l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi a causa dell’ultimo declassamento relativo al debito pubblico italiano operato dall’agenzia di rating canadese Dbrs. Di Maio ha poi rincarato la dose: “Per vincere al referendum, l’uomo voragine aveva promesso aumenti pensionistici, bonus di vario genere, abbassamento delle tasse, abolizione di Equitalia e una batteria di pentole in omaggio” e ora questi debiti andranno pagati con una manovra lacrime e sangue.
A cura di Charlotte Matteini
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grillo renzi

Questa mattina sul Blog di Beppe Grillo è apparso un durissimo intervento contro l'ex Governo Renzi e i ministri che compongono l'attuale esecutivo Gentiloni. A provocare l'attacco del Movimento 5 Stelle è stata la notizia relativa al declassamento dei titoli di stato italiani da A a BBB operato dall'agenzia di rating canadese DBRS, tra le quattro più importanti al mondo e tenuta in considerazione dalla Banca Centrale Europea insieme a Moody's, Standard & Poor's e Fitch. "Il debito italiano è sempre meno credibile. Delle quattro agenzie di rating che la BCE valuta quando deve fornire liquidità alle banche italiane, anche l’ultima, l’agenzia canadese Dbrs, ha retrocesso i nostri titoli di Stato da A  a BBB. Lo avevano già fatto le più note agenzie Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch. Secondo l’istituto svizzero il problema del debito italiano è che l’economia non cresce e ristagnano anche tutti gli altri fondamentali economici, tra i quali l’occupazione. A ciò si aggiunge una crisi bancaria della quale il Governo Renzi ha gettato le basi con tre mosse sconsiderate: la risoluzione delle quattro banche popolari a carico dei risparmiatori, il recepimento della direttiva europea sul bail-in, un folle referendum costituzionale che ha esasperato la già disastrosa situazione di Mps, banca legata a doppio filo con il suo partito", si legge sul Blog.

Secondo il Movimento 5 Stelle "le responsabilità del Governo Renzi, e quindi anche del Ministro dell’Economia Padoan e del Ministro degli Esteri Gentiloni, che oggi siede a Palazzo Chigi, sono immense. Il primo dovrebbe ritirarsi per sempre dalla vita politica, invece di preparare un ritorno in grande stile sulle macerie dell’economia italiana, gli altri due dovrebbero dimettersi immediatamente lasciando la parola al popolo italiano. Non lo faranno, e la crisi bancaria italiana si trascinerà dietro altre decine di migliaia di incolpevoli risparmiatori". Nonostante l'infausta analisi relativa alle colpe del Governo di Matteo Renzi e del successore Gentiloni, partita proprio dal bollettino dell'agenzia di rating canadese, il Movimento 5 Stelle sottolinea però come i giudizi forniti da queste agenzie non siano attendibili e non meritino alcuna fiducia. "Ciò detto, tutti sappiamo che le agenzie di rating non meritano alcuna fiducia. Fino alla catastrofe finanziaria del 2008 valutarono i mutui spazzatura concessi dalle banche americane con una tripla A. Sono controllori in pieno conflitto di interesse con istituti e Governi che dovrebbero controllare. Non si tratta quindi di pendere dalle loro labbra, ma di riconoscere che all’interno di questo sistema finanziario globale il loro parere conta, perché muove gli investitori e influenza così la stabilità dei Governi", prosegue il Movimento.

"L’ulteriore retrocessione del debito italiano significa, tecnicamente, che le banche italiane già in forte crisi dovranno garantire alla BCE più titoli di prima in cambio della liquidità necessaria alla loro attività quotidiana. Si stima uno sforzo aggiuntivo in termini di titoli da girare in garanzia alla Bce tra i 14 e i 30 miliardi di euro. Certo, non si tratta di miliardi netti che escono dal sistema creditizio nazionale, ma dei cosiddetti collaterali scambiati con la Bce in cambio di liquidità fresca. Le banche italiane, nel complesso, hanno collaterali in abbondanza. Ciò che vale nel complesso, però, non vale per tutti gli istituti di credito presi singolarmente. Qualcuno di essi potrebbe soffrire il declassamento del nostro debito e la maggiore richiesta di collaterali da parte della Bce".

"Se però il dato tecnico è nel complesso gestibile, dato che le banche italiane in generale non hanno problemi di liquidità ma di capitale e di crediti deteriorati, il dato politico è pesantissimo. Questa volta, infatti, le agenzie di rating non dicono il falso, ma fotografano un’economia in pezzi. Poco importa che queste agenzie siano una parte del problema perché sono stati gli ultimi Governi a distruggere il Paese con l’austerità, i tagli ai servizi pubblici e una pressione fiscale insostenibile. Se Renzi ha sempre eseguito i diktat di bilancio dell’Unione Europea e non ha mai messo in discussione la camicia di forza dell’euro è per una ragione molto semplice: ha voluto farlo. Ricordiamocelo quando fra qualche mese, dopo altri 20 miliardi di euro che i cittadini avranno pagato per salvare le banche, il Bomba verrà a cantarci le meraviglie del suo Governo e a chiederci una X sulla scheda elettorale", conclude la nota del Movimento 5 Stelle.

Di Maio: "Renzi uomo voragine, ha indebitato prima Firenze e poi l'Italia"

A rincarare la dose e rinfocolare l'attacco contro l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi arriva anche il membro del direttorio Luigi Di Maio, che in un lungo post su Facebook descrive il segretario del Partito Democratico come un "uomo voragine". "A Bruxelles lo chiamano ‘il conto di Renzi' e come al solito le sue bugie le pagheremo con le nostre tasse. Da Sindaco ha indebitato Firenze per arrivare a Palazzo Chigi. Poi a Palazzo Chigi ha indebitato l'Italia per foraggiare chi lo aveva mandato lì. Risultato? Oltre 100 miliardi di euro di debiti e nessun conto in regola. Un uomo, un buco di bilancio", spiega Di Maio.

"Quando Renzi faceva il Sindaco di Firenze, il suo bilancio comunale è stato bocciato per quattro volte di fila dalla Corte dei Conti: "sappiamo solo che c’è uno sbilancio di 50 milioni di euro, dobbiamo trovare 50 milioni”, dichiarò il nuovo Sindaco di Firenze Nardella appena insediato a Palazzo Vecchio. I 50 milioni alla fine li stanno facendo pagare ai cittadini. Lui spreca e sperpera con le promesse elettorali, poi lascia i suoi avatar a fare il lavoro sporco. A Gentiloni tocca lo stesso destino di Nardella: nell'ultima Legge di Bilancio del Governo Renzi mancano all'appello 3,4 miliardi di euro, a Bruxelles lo chiamano "il conto di Renzi", ma in realtà vogliono farlo pagare a noi con una manovra straordinaria", prosegue il vicepresidente della Camera.

"Per vincere al referendum, "l'uomo voragine" aveva promesso aumenti pensionistici, bonus di vario genere, abbassamento delle tasse, abolizione di Equitalia e una batteria di pentole in omaggio. Promesse che già a novembre non quadravano nei conti della Commissione Europea, ma in UE si sono guardati bene dal certificarlo ufficialmente: per l'establishment doveva vincere il SI e non si doveva disturbare il manovratore.
Purtroppo i rilievi sono arrivati questa settimana e si prospetta una manovra lacrime e sangue. Sia chiaro, questi 3,4 miliardi di euro sono richieste fatte dalla UE in nome dell'austerity che noi abbiamo sempre combattuto. Soldi che in ogni caso non avremmo mai speso in mance elettorali. Il Pd che finge di litigare con la UE prima delle elezioni e dopo esegue a testa bassa, ora vuole aumentare le tasse per colmare i 3,4 miliardi. Io il "conto di Renzi" lo farei pagare al Pd, che prima critica i paramentri UE, poi li viola e poi abbassa la testa facendo pagare a noi. A Junker, che per coprire la campagna referendaria truffaldina di Renzi ci presenta il conto solo ora, dico che ancora una volta ha dimostrato tutta l'ipocrisia e l'inadeguatezza di questa Unione Europea", conclude Luigi Di Maio.

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