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M5S contro Renzi: “Fa solo sceneggiate, ma usa le risorse per comprare i voti”

Dopo le polemiche sollevate da Renzi in sede europea, arriva l’intervento del Movimento 5 Stelle: “Ciò che interessa al premier è solo comprare un po’ di consenso anche nella prossima legge di Stabilità”.
A cura di Redazione
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Come vi abbiamo raccontato, ha generato non poche polemiche la scelta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi di polemizzare apertamente con gli altri leader europei a margine del vertice di Bratislava. Della questione si è occupato anche il MoVimento 5 Stelle, con Beppe Grillo che ha ospitato sul suo blog un lungo post di commento alla vicenda. La lettura dei grillini è semplice: se la battaglia per rivedere al rialzo il Pil potenziale del nostro Paese è corretta, allo stesso tempo il nostro Governo e il Presidente del Consiglio hanno una grave responsabilità per il modo in cui hanno gestito le risorse finanziarie negli ultimi anni.

Tutto nasce, come noto, dal diniego della Commissione Europea a modificare il calcolo del cosiddetto output gap (che è la differenza fra Pil prodotto e Pil potenziale). Un problema per quei Governi, come il nostro, che vorrebbero utilizzare i margini di flessibilità per recuperare risorse senza sforare il rapporto deficit / Pil. La lettura del M5S è un atto d’accusa nei confronti di Renzi:

La battaglia per rivedere al rialzo il Pil potenziale in sé è corretta. Il problema è che il Bomba ha sempre usato tutta la flessibilità ottenuta per finanziare costosi e inutili mancette elettorali, quando servirebbero come l’ossigeno investimenti produttivi e misure decise di sostegno al reddito. Ciò che interessa al premier è solo comprare un po’ di consenso anche nella prossima legge di Stabilità, in modo da frenare l’emorragia di voti e tentare il tutto per tutto al referendum natalizio.

Dalle istituzioni europee, però, è arrivato un no secco, che ha provocato lasceneggiata del Bomba di ieri al vertice di Bratislava. Per gli italiani, anche nella legge di Stabilità di quest’anno ci saranno inutili sacrifici: oltre all’attacco alla sanità pubblica, che è ormai una costante, si parla di altri 5 miliardi di tagli a tutti i ministeri, senza contare le maggiori entrate che dovranno compensare la magrissima crescita prevista. Non si tratta certo di tagli agli sprechi, ma di sforbiciate lineari, e quindi recessive.

Il M5S non concepisce una politica così cinica e di corto respiro. L’austerità non è sbagliata solo a ridosso del referendum o di un appuntamento elettorale, è sbagliata sempre! L’euro è una gabbia soffocante per l’economia italiana; i trattati europei,Fiscal Compact su tutti, impediscono al Paese di produrre lavoro e ricchezza quanto potrebbe. Sull’altare dell’austerità stiamo sacrificando un’intera generazione, ormai abituata al precariato, alla disoccupazione e all’emigrazione.

Euro e trattati vanno quindi ripudiati mettendo l’Unione Europea davanti ad un bivio: o si cambia o si muore. Altro che battaglie mediatiche sugli zerovirgola di deficit in più.

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