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Lungarno, è il giorno delle polemiche in Comune a Firenze: “I tubi erano da preistoria”

L’ex presidente dell’ente che gestisce il sistema idrico fiorentino, Erasmo D’Angelis, alza la voce dopo le accuse di Nardella: “La rete idrica risale ai tempi in cui Firenze era Capitale d’Italia. Facile fare demagogia”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il day after del crollo del Lungarno Torrigiani è quello delle polemiche. Avevano fatto già discutere ieri le parole del sindaco Dario Nardella che aveva parlato apertamente di “un errore umano, chi ha sbagliato pagherà". Oggi, sentendosi chiamato in causa Erasmo D'Angelis, oggi direttore de L'Unità ed ex presidente di Publiacqua, che gestisce il servizio idrico del capoluogo, replica: "Sono tubi vecchi, risalgono ai tempi di Firenze Capitale d'Italia". Intervistato dall'Huffington Post, D'Angelis respinge le accuse. "Dimentichiamo che molti servizi fondamentali scorrono sotto i nostri piedi – spiega – e sono sottoposti a condizioni di vario stress". Ricorda che "la rete idrica fiorentina è tra le più antiche d'Italia. Ha una lunghezza totale di 1256 chilometri, oltre a ulteriori 800 chilometri di fognature. Un terzo di queste tubazioni supera i 50-60 anni e oltre questa soglia di età è naturale collassare". Il tubo che si è rotto provocando il crollo sarebbe appunto tra queste. Ma le accuse di Nardella hanno riguardato proprio Publiacqua. "Ha parlato di errore umano, di sottovalutazione – spiega D'Angelis -. Io so che questa azienda è tra le più efficienti anche a livello europeo, e fa i conti con un enorme problema. In Italia ci sono circa 350mila chilometri di tubazioni: di queste 170mila sarebbero da rottamare. E questo provoca una costante perdita d'acqua inaccettabile: siamo il Paese in Europa che perde più acqua. Oltre un terzo di quella che immettiamo nella rete idrica va sprecata".

Nel frattempo Nardella si è detto fiducioso sul fatto che il ripristino di lungarno Torrigiani avverrà entro il 4 novembre, giorno del 50/o anniversario dell'alluvione di Firenze. Entro settembre dovrebbero invece essere completati i lavori di somma urgenza. Il primo cittadino ha anche annunciato la firma, oggi, di un'ordinanza per costituire un gruppo tecnico operativo con le autorità competenti per le riparazioni. Nel frattempo la Procura fiorentina, che già mercoledì aveva aperto un fascicolo sul crollo dell'argine per crollo colposo, ha ricevuto il dossier dei vigili del fuoco. Ma prima si dovrà chiudere la discussione che si è accesa tra Palazzo Vecchio e Publiacqua. La dirigenza della azienda è certa che non vi sia alcun collegamento tra primo il guasto registrato intorno a mezzanotte e mezzo di mercoledì a Lungarno Torrigiani e il crollo vero e proprio avvenuto qualche ora più tardi. "Alle tre e mezzo tutto era rientrato nella normalità", afferma Publiacqua, secondo cui il cedimento va attribuito ad uno smottamento del fiume che poi ha portato alla rottura del tubo.

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