1.227 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Luigi Di Maio indagato per diffamazione dalla procura di Genova

L’ex candidata del M5s per le comunali, Marika Cassimatis, si è detta “danneggiata” dalle dichiarazioni di Luigi Di Maio arrivate in chiusura di campagna elettorale. Ora la procura ha indagato per diffamazione il vicepresidente della Camera.
A cura di Stefano Rizzuti
1.227 CONDIVISIONI
Luigi Di Maio durante il comizio per la chiusura della campagna elettorale a Genova - LaPresse
Luigi Di Maio durante il comizio per la chiusura della campagna elettorale a Genova – LaPresse

Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio è indagato per diffamazione dalla procura di Genova, dopo la querela presentata da Marika Cassimatis, ex candidata del Movimento 5 Stelle per le elezioni comunali nel capoluogo ligure. Di Maio aveva chiuso la campagna elettorale a Genova insieme a Beppe Grillo il 9 giugno per sostenere Luca Pirondini, scelto dopo che la stessa Cassimatis era stata estromessa dal risultato delle ‘comunarie’. In quell’occasione il vicepresidente della Camera aveva detto: “I cittadini apprezzano sempre quando una forza politica allontana chi si approfitta della stessa. Alcuni si fanno eleggere con noi e dopo poco passano al gruppo misto. Questo noi lo evitiamo, siamo stati rigidi e siamo stati premiati”, ed è questa la frase incriminata.

La Cassimatis ha commentato la notizia all’Adnkronos: “Evidentemente il M5s, nella persona di Di Maio, non ha ancora capito cosa è successo a Genova. Sembrava tutto chiarito, anche Grillo alla fine aveva detto di non avere nulla da recriminare sulla mia persona. Ma Di Maio non ha capito niente”, accusando il vicepresidente della Camera per le sue parole che “hanno riportato tutto all’origine”.

Secondo la candidata estromessa dal M5s, Di Maio, “intervenendo alla vigilia del silenzio elettorale non ha dato modo di ribattere. Quindi mi sento danneggiata dalle sue dichiarazioni. È bene che il Movimento 5 Stelle prenda atto di quello che è successo a Genova”. Cassimatis aveva annunciato poco dopo le dichiarazioni del vicepresidente della Camera di aver sporto querela, accusando il M5s di “incapacità di gestire con onestà intellettuale il calo del consenso”.

Il procedimento è stato seguito dall’avvocato Lorenzo Borrè, che si era occupato anche del ricorso vinto contro la decisione del garante del Movimento, Beppe Grillo, di annullare la votazione online. La Cassimatis, inoltre, aveva denunciato per diffamazione anche lo stesso Grillo e il deputato Alessandro Di Battista, ma in quel caso il pm aveva chiesto l’archiviazione per entrambi.

Di Maio ha poi commentato su Facebook la vicenda attaccando la stampa: "Oggi sui giornali c'è una carrellata di fango contro di me, tutti piccoli schizzi ma non per questo meno fastidiosi di una valanga. Mi si fa passare per un indagato per mafia, quando è una delle tante querele che ho che si aggiungono a quelle archiviate. In questo caso per una frase totalmente inoffensiva nella quale non ho nemmeno pronunciato il nome della Cassimatis". "Gli arroganti professionisti dell'insulto continuino pure ad attaccarci, noi continuiamo a servire il Paese", conclude il suo post – in cui commenta anche attacchi subiti negli ultimi giorni su altri temi – il vicepresidente della Camera.

1.227 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views