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Lucca, precipitano da una gru: morti due operai dopo un volo di 10 metri

L’incidente nel centro storico, sotto gli occhi di molti turisti, durante l’allestimento delle luminarie per la processione di Santa Croce. Le vittime sono due uomini di 54 e 61 anni.
A cura di Biagio Chiariello
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Dramma a Lucca: due operai sono morti a seguito del crollo di una gru, in piazza San Michele, in pieno centro storico. Uno dei due, un uomo di 54 anni, è morto sul colpo. L'altro, 61 anni, è deceduto poco dopo in ospedale. Eugenio Viviani di Santa Maria del Giudice e Antonio Pellegrini di Capannori, che lavoravano per una cooperativa della zona, stavano sistemando le luci sulla facciata di Palazzo Pretorio in vista della luminaria di Santa Croce, la festa che si terrà la sera del 13 settembre. Intorno alle 16.30, per cause da accertare, c'è stato il crollo della gru. La prima ipotesi riguarda la rottura del braccio meccanico che reggeva il cestello: un volo di metri che non ha dato scampo a Pellegrini. Il suo collega, Viviani, è rimasto ferito in modo grave. Trasportato in ospedale però non ce l'ha fatta.

Sul posto, oltre ai soccorritori, sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia e i carabinieri per capire le cause dell'incidente, avvenuto sotto gli occhi di passanti e turisti. "E' una tragedia  – ha detto il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini – i due operai lavoravano per una cooperativa che si occupa dell'illuminazione della festa da anni". Santa Croce quest'anno, in segno di lutto, non sarà più una festa: "Non ci sarà più l'illuminazione – spiega il sindaco – né saranno sparati i fuochi". Il Comune proclamerà anche il lutto cittadino nel giorno dei funerali (la data non è stata ancora fissata).

“Ancora un incidente mortale sul lavoro. In una settimana la Toscana è stata funestata da ben tre morti sul lavoro. A pochi giorni di distanza dal rogo di Vaiano, in cui sabato scorso hanno perso la vita due operai cinesi, ci troviamo a piangere un altro morto, e un suo collega gravemente ferito. Voglio prima di tutto esprimere il mio dolore e la mia vicinanza alle famiglie dei due operai. E’ davvero inaccettabile che oggi si debba ancora morire in questo modo” commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi. “La lista degli infortuni mortali si allunga sempre, si allunga troppo – prosegue Rossi – Questi tragici eventi si susseguono con una frequenza drammatica. Ma noi non vogliamo arrenderci. La Regione ha messo in campo risorse ingenti e anche uomini e mezzi per far arretrare questo incubo e questa piaga, rappresentata soprattutto dal mancato rispetto delle norme, dalla disinformazione, dall’illegalità. Abbiamo stanziato circa 8 milioni di euro, da qui al 2020. E’ partita una campagna per la sicurezza che punta sulla sensibilizzazione di tutti, lavoratori e aziende. Il lavoro è al centro del nostro pensiero e della nostra azione ogni giorno. Il lavoro è vita, formazione continua, crescita, rispetto della persona, costruzione di speranza e futuro. Di lavoro, di fatica, non si può e non si deve morire”, conclude il governatore.

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