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Lucca: ha tumore a un rene, lo operano e gli tolgono quello sano. Chirurgo sospeso

Grave episodio di malasanità, confermato anche dall’Asl toscana, avvenuto all’ospedale San Luca. Il paziente è un sessantenne attualmente agli arresti domiciliari.
A cura di Biagio Chiariello
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Update 17:30 – "Con enorme dispiacere prendo atto di quanto successo all'ospedale di Lucca, e sono vicina al paziente e alla sua famiglia. Offriremo al paziente tutti i percorsi possibili per rimediare all'errore compiuto dai medici e prenderemo provvedimenti immediati". Sulla vicenda del rene sano asportato per errore è intervenuta l'assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi. "Ho disposto – ha aggiunto – la sospensione del chirurgo e di chi ha refertato l'esame. E attendo i risultati della commissione d'inchiesta del Centro regionale rischio clinico per adottare altri provvedimenti".

A seguito di errore di trascrizione dopo le radiografie, un paziente sottoposto a un intervento per l’asportazione di un rene a causa di un tumore si è svegliato e ha scoperto che gli era stato rimosso l’altro, quello sano. È accaduto all’ospedale San Luca di Lucca e ne è stato vittima un uomo di 60 anni agli arresti domiciliari. La notizia è stata riportata dal Corriere fiorentino e poi confermata dalla stessa Asl toscana. Nel frattempo il Rischio clinico della Regione Toscana e la magistratura di Lucca stanno indagando sulla vicenda. E nel attesa che venga fatta piena luce sul caso, dall’ospedale è giunta una proposta al paziente: un trapianto “riparatore” per sostituire il rene malato, l’unico che gli è rimasto, con un altro.

La ricostruzione

Come scrive anche Il Tirreno, sembra che il radiologo che ha effettuato la Tac sul paziente abbia sbagliato a riportare sul referto l'esatta posizione del tumore, collocandolo sul "destro" anziché sul "sinistro". Non sarebbe però l’unica falla della storia di malasanità: nei giorni precedenti, infatti, sarebbe saltata l'uretoscopia, l'esame che consente di individuare la posizione esatta del tumore nel canale che collega il rene alla vescica. Problemi anatomici non avrebbero consentito di concludere questo esame diagnostico. Così, in sala operatoria sarebbe avvenuto il madornale errore, emerso solo nella tarda serata di giovedì 28 aprile. Come accennato, la soluzione potrebbe essere quella di intervenire sul rene malato senza asportarlo totalmente in attesa di un trapianto da un donatore. Il rene sano rimosso per errore, però, non è più impiantabile.

“Innanzi tutto esprimo – sottolinea il direttore sanitario dell’Azienda USL Toscana nord ovest Mauro Maccari – un profondo rammarico per l'accaduto. Casi come questi non dovrebbero mai avvenire, ma in servizi sanitari complessi ed in grado di curare patologie importanti il rischio zero non esiste. Abbiamo immediatamente condotto l'analisi dell'accaduto e segnalato l'evento al Centro Gestione Rischio Clinico (Grc). Sono state quindi individuate azioni correttive per rimuovere i fattori di rischio che hanno contribuito al verificarsi dell'evento, inclusa una maggiore condivisione delle diagnosi tra il servizio di radiologia e le specialità chirurgiche prima di definire le strategie di intervento. E’ sicuramente un fatto grave, che abbiamo trattato fin dall’inizio con la consueta chiarezza e trasparenza. Nel pomeriggio di ieri (28 aprile) si erano diffuse alcune voci incontrollate, ma abbiamo potuto dare comunicazione pubblica dell’evento solo dopo le opportune verifiche e soprattutto dopo aver parlato con il paziente, che nel frattempo era tornato al proprio domicilio e che abbiamo potuto contattare solo questa mattina (29 aprile). Siamo vicini a lui e alla sua famiglia”.

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