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Los Roques, paradiso maledetto per i turisti italiani in Venezuela

Angosciose coincidenze quella che pesano sulla scomparsa dell’aereo da turismo sul quale viaggiavano 6 persone (tra le quali Vittorio Missoni). Esattamente cinque anni fa, il 4 gennaio 2008, era scomparso nel nulla un altro velivolo, sempre nell’area di Los Roques. E ancora, nel marzo ’97: un Cessna con due italiani a bordo, di cui non si sa più niente.
A cura di Biagio Chiariello
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LosRoques-Venezuela

In Venezuela non si hanno più tracce da ieri mattina di un aereo da turismo con 6 persone a bordo, quattro delle quali di nazionalità italiana (tra le quali Vittorio Missoni, figlio maggiore dello stilista Ottavio), scomparso sulle acque dell’arcipelago Los Roques. Le stesse acque che nel 2008 – curiosamente, anche in questo caso un 4 gennaio – furono al centro di un'altra misteriosa scomparsa: quella di un velivolo da turismo della compagnia Transaven con a bordo quattordici persone, tra le quali 8 italiani: una famiglia della provincia di Treviso, Paolo Durante, la moglie Bruna e le due figlie Emma e Sofia, di otto e sei anni; una coppia romana, Stefano Fragione e Fabiola Napoli, e due amiche bolognesi, Annalisa Montanari e Rita Calanni Rindina. Fu ritrovato solo un corpo, quello del copilota: degli altri passeggeri e del relitto nessuna traccia. L’aereo, un Let l-410 di fabbricazione ceca, era partito da Caracas e se ne persero le tracce dopo che il pilota aveva segnalato un guasto ai motori.

Non è tutto. Un altro caso simile è quello del 1997: il 2 marzo di quell'anno, un Cessna 402 con a bordo due coniugi veneti, Mario Parolo e Teresa de Bellis, partito da Caracas in direzione Los Roques, ma l'aereo non arrivo mai a destinazione. Dei due italiani, che viaggiavano insieme ad altri tre passeggeri, non si seppe più nulla. In un'interrogazione parlamentare dell'epoca, la Lega Nord affermò che i resti del velivolo non furono localizzati e che durante le ricerche fu trovato il cadavere di un australiano, morto, in base all'autopsia, non per annegamento ma di morte violenta. Il deputato Enrico Cavaliere ipotizzò dunque, oltre all'ipotesi dell'incidente, anche quella di ‘un atto di pirateria aerea compiuto da organizzazioni di narcotrafficanti venezuelani.

Più che un paradiso corallino, che lo porta ad essere una delle mete turistiche più gettonate sopratutto in questo periodo dell'anno, l'arcipelago venezuelano sembra quindi essere una meta maledetta per i turisti italiani. Los Roques fa parte del Mar dei Caraibi ed situato nel nord del Venezuela, proprio di fronte a Caracas. È formato da una cinquantina di isole e almeno 250 isolotti. "Gran Roque" è la più importante e l'unica popolata, ed è anche l'area in cui trova l'aeroporto. Ben note sono le sue spiagge bianchissime che si estendono a perdita d'occhio. Per tutelare l'integrità ambientale non è permessa nel resto dell'arcipelago la costruzione di alberghi e questo rende Los Roques una meta ancora vergine per il turismo organizzato.

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