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Loris, la mamma Veronica Panarello: “Se non vedo mio figlio piccolo morirò”

Veronica Panarello, la donna accusata di aver ucciso il figlio Andrea Loris Stival, è ricoverata all’ospedale di Agrigento. Ieri è svenuta in cella dopo essere uscita dal bagno.
A cura di Susanna Picone
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“Lotto per mostrare la mia innocenza e scoprire il colpevole dell’omicidio di Loris”: a ripetere continuamente di essere estranea alle accuse che l’hanno portata in carcere è Veronica Panarello, la mamma del piccolo Andrea Loris Stival, il bambino di otto anni ucciso lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina (Ragusa). Veronica Panarello ieri è stata portata in ospedale ad Agrigento dopo che in cella ha avuto un malore. La donna è svenuta dopo essere uscita dal bagno: oggi i medici decideranno se continuare gli accertamenti in ospedale o dimetterla e farla tornare in carcere. La mamma di Loris – che cadendo in carcere aveva battuto la testa violentemente – è stata già sottoposta a due Tac, che hanno avuto esito negativo. Il suo avvocato, Francesco Villardita, ha spiegato che la Panarello ripete costantemente di voler vedere l’altro bambino, il piccolo Diego, avuto col marito Davide Stival. “Mi ha detto che continua ad alimentarsi – ha spiegato l'avvocato Villardita – ma adesso è sotto cura con delle flebo. Certo ha evidenti sintomi di cattiva assimilazione, visto che pesa circa 40 chili. Tra il rilascio di succhi gastrici e violenti mal di testa lei continua a ripetere costantemente, senza fermarsi mai: ‘voglio vedere mio figlio piccolo, se non lo vedo morirò' e ‘lotto per mostrare la mia innocenza e scoprire il colpevole dell'omicidio di Loris'”.

Già nei giorni scorsi l’avvocato della mamma di Loris aveva detto che la Panarello era stata alimentata con le flebo in carcere perché per diversi giorni si era rifiutata di mangiare ma che poi, anche grazie all’impegno degli operatori penitenziari, aveva ripreso ad alimentarsi da sola. La mamma del piccolo Loris è l’unica sospettata del delitto di Santa Croce Camerina: la donna – che ha sempre raccontato di aver portato a scuola quel giorno suo figlio e di non averlo trovato all’uscita – è detenuta ad Agrigento con l’accusa di averlo strangolato con delle fascette di plastica e poi di aver gettato il corpicino in un canalone di contrada Mulino Vecchio, dove Loris è stato ritrovato qualche ora dopo la sua scomparsa.

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