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Lombardia, blitz contro la ‘ndrangheta, decine di imprenditori arrestati

Nel mirino degli inquirenti in particolare una sorta di banca gestita dalla criminalità organizzata, che riciclava denaro evaso al fisco, faceva prestiti e reinvestiva in aziende sane.
A cura di D. F.
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Sta volgendo al termine in queste ore una massiccia retata contro la ndrangheta in Lombardia e in altre regioni. Secondo le prime indiscrezioni trapelate la polizia di Milano avrebbe individuato una sorta di "banca" gestita autnomamente dall'organizzazione criminale allo scopo di riciclare con facilità il denaro degli imprenditori che intendevano evadere il fisco, ma anche di prestare soldi e reinvestire i capitali in aziende sane. La squadra mobile del capoluogo meneghino sta portando a termine una trentina di ordini di cattura. Il personaggio chiave della vicenda sarebbe Giovanni Pensabene, uomo di spicco nella guerra di ndrangheta, reggente della Locale di Desio, clan in larga parte sgominato dall'inchiesta Infinito, diventato al nord un usuraio in grado di far tacere le armi, ma muovere capitali di milioni di euro. In un'intercettazione viene addirittura chiamato "banca d'Italia".

Gli imprenditori coinvolti negli arresti di queste ore sarebbero non meno di una decina, tutti accusati di concorso in associazione mafiosa e riciclaggio. In totale gli arresti hanno riguardato 33 persone, ma i dettagli che trapelano dal blitz sono ancora molto pochi. Quello che si sa, tuttavia, è che sarebbero stati disposti sequestri di beni mobili e immobili nei confronti delle persone coinvolte dall'inchiesta condotta dai magistrati Boccassini e D'Amico.

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