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Lo scandalo Fifa diventa caso politico. Putin: “Gli USA vogliono colpire Blatter”

La Uefa minaccia di boicottare le elezioni del presidente se venissero confermate venerdì, mentre l’Asia ha confermato il sostegno a Blatter, difeso anche dal presidente russo. Ma il Dipartimento di Giustizia Usa avverte: “Con le indagini siamo solo al’inizio”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il mondo del calcio si spacca dopo lo scandalo che ha travolto la Fifa svelando un sistema di corruzione ventennale. L'indagine americana sui vertici dell'organo che governa il mondo del pallone arriva peraltro proprio alla vigilia delle elezioni del Presidente, che, secondo quanto rivelato ieri in conferenza stampa da Walter De Gregorio, direttore della comunicazione della Fifa, avrebbe dovuto vedere la riconferma dell’attuale numero uno, Sepp Blatter. La Uefa, l’associazione di governo del calcio europeo, ha chiesto che il voto venga posticipato segnalando che, se la data sarà confermata, potrebbe decidere di boicottarle. La Confederazione calcistica asiatica invece non ci sta e, nonostante gli arresti e le voci sulle tangenti, conferma il suo appoggio a Blatter.

Ma la sua possibile rielezione rischia di diventa un caso politico. L’indagine Usa sui dirigenti della Fifa è un “chiaro tentativo di evitare la rielezione di Blatter” ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, citato dalla Tass. Ha definito "a dir poco strani" gli arresti di sette dirigenti della federazione mondiale, a suo avviso "un tentativo degli Stati Uniti di estendere la sua giurisdizione ad altri Stati. Gli Usa non hanno nulla a che fare con le questioni della Fifa" e "i dirigenti arrestati non sono cittadini statunitensi", ha detto il leader del Cremlino. Ma nei confronti dell’attuale Presidente gli attacchi sono molteplici. L'ultimo in ordine di tempo è il presidente della federazione inglese Greg Dyke: "Non c'è modo di restaurare la fiducia nella Fifa se Blatter resta al suo posto”. Blatter, va precisato, non è stato incriminato; al momento si è limitato a un comunicato in cui ha assicurato che la Fifa farà pulizia. Il 79 manager svizzero  ha deciso di non apparire in pubblico, annullando un appuntamento per una conferenza che aveva in programma per oggi.

 Ma le indagini americane e svizzere sulla corruzione che ha travolto la Fifa sarebbero solo all'inizio. E’ quanto lascia intendere il direttore dell'Fbi, James Comey. "L'inchiesta è stata meticolosa e non è finita. Il lavoro continuerà finché tutta la corruzione non sarà scoperta, il messaggio da mandare al mondo è che questa condotta non sarà tollerata", ha detto. I dirigenti in manette sono accusati di aver manovrato Mondiali di calcio e diritti tv in cambio di tangenti milionarie. "I capi di accusa sono 47 contro questi individui, fra cui racket, frode telematica e riciclaggio di denaro, per 20 anni", ha detto Loretta Lynch il ministro USA della Giustizia. Fra gli eventi sotto accusa la Coppa del mondo in Sudafrica nel 2010 e l'attribuzione del centenario della Coppa America l'anno prossimo agli Stati Uniti.

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