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Lo “scambio” di Calderoli: “Grazia al condannato Monella e non faccio ostruzionismo”

Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli promette di ritirare i 500.000 emendamenti al ddl Boschi in cambio della grazia all’imprenditore bergamasco Antonio Monella, condannato per omicidio volontario per aver ucciso nel 2006 un ladro che era entrato nella sua villa.
A cura di Susanna Picone
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Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli (Lega Nord) è pronto a ritirare i 500.000 emendamenti alla riforma della Costituzione se il governo si attiverà per la grazia ad Antonio Monella, un imprenditore bergamasco condannato per l'uccisione avvenuta nel 2006 di un ladro che stava cercando di rubargli l'auto. Calderoli ha spiegato la sua richiesta in una intervista al quotidiano Repubblica. “La smetto con l'ostruzionismo – ha promesso – se il ministro Orlando trasmette gli atti per il provvedimento di clemenza a Mattarella”. Il vicepresidente del Senato ha spiegato che il suo atteggiamento negativo rispetto al ddl costituzionale resta, ma che appunto se il governo si attiverà per la grazia a Monella è pronto a ritirare gli emendamenti in commissione evitando così l'ostruzionismo. “Penso che sia interesse di Renzi e della Boschi esercitare pressione su Orlando affinché trasmetta a Mattarella la domanda. Anche perché non spetta al ministro decidere sulla grazia, ma al presidente. Il ministero della Giustizia ha solo un ruolo istruttorio”, ha detto Calderoli. Per il leghista comunque il suo non sarebbe un baratto: “Cedo solo sull'ostruzionismo. Restano quattro emendamenti, compreso quello sul Senato elettivo”, ha ribadito intervistato da Repubblica e spiegando che la sua “è una battaglia di giustizia” e non di politica. “Monella si è difeso, magari ha ecceduto, però gli sono entrati in casa mentre c'erano moglie e figli. Io non so come reagirei, sinceramente. Per carità, ha sbagliato. Ma da un anno è in carcere. E ha anche risarcito le vittime”, ha ricordato Calderoli.

Le reazioni – Dal canto suo la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli (Pd) ha parlato di “uno scambio improprio” che non sta in piedi: “È un fatto di correttezza istituzionale – ha aggiunto Fedeli – sono contraria a questo scambio; se poi Calderoli decidesse di ritirare gli emendamenti, sarebbe un fatto di intelligenza politica, l'aver prodotto così tanti emendamenti ha determinato un caos enorme: non si fa opposizione in questo modo distruttivo”. Il senatore Vincenzo D’Anna, portavoce del gruppo Ala, ha commentato la proposta del leghista dicendo che “il baratto non è tra le forme costituzionalmente previste per svolgere l'attività parlamentare né può essere tollerato quello richiesto da Calderoli che, da buon leghista, piega alla necessità della propaganda politica anche il fondamentale principio giuridico che il reo sconti effettivamente la pena”.

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