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Lo Porto ucciso da drone USA. Nyt: “Obama sapeva, ma non lo disse a Renzi”

Il Presidente USA sapeva della morte dell’ostaggio italiano quando ha incontrato il presidente del Consiglio venerdì scorso alla Casa Bianca, ma ha aspettato almeno cinque giorni per informarlo. Lo dice il quotidiano della Grande Mela.
A cura di Biagio Chiariello
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Venerdì scorso Barack Obama e Matteo Renzi si sono incontrati a Washington. In quell’occasione il Presidente degli Stati Uniti avrebbe già potuto mettere al corrente il premier italiano della morte dei due ostaggi, Giovanni Lo Porto e Warren Weinstein, le vittime innocenti di un raid compiuto da un drone americano, ma non l’ha fatto. La ricostruzione è del New York Times, che conferma come Obama avvertì Renzi con una telefonata solo mercoledì. “Dopo aver messo insieme ogni dettaglio sulla vicenda – scrive il quotidiano americano – le morti di Lo Porto e Weinstein sono state legate ad un attacco con un drone svoltosi a gennaio. Solo la scorsa settimana l'intelligence Usa lo ha riferito ad Obama con quello che hanno definito come ‘il più alto livello di certezza'. Obama – prosegue l'articolo – ha chiesto quindi che l'episodio venisse declassificato, ma non ha detto niente a Renzi durante la sua visita alla Casa Bianca venerdì scorso… Quando tutti i preparativi erano stati fatti Obama ha chiamato Renzi mercoledì per informarlo dell'accaduto. E ha chiamato anche la moglie di Weinstein. Chi è vicino a Obama lo ha definito come uno dei momenti più dolorosi della sua presidenza. E come quando le paure peggiori si materializzano”.

Droni USA, Obama rivede strategie

"Per anni i consiglieri del presidente hanno detto che errori come quello che hanno provocato la morte di due ostaggi occidentali non sarebbero mai avvenuti. Ed ora l'amministrazione si sta chiedendo se si sia fatto abbastanza per eliminare i rischi di questi errori". E' quello che scrive invece sempre oggi il Washington Post a proposito del raid dello scorso gennaio che ha visto la morte di un nostro connazionale, oltre che dell'americano Weinstein. Secondo il quotidiano della Capitale statunitense ad essere confutata è la stessa strategia seguita in questi anni in cui la Casa Bianca ha usato i droni come arma principale della battaglia al terrorismo. Il raid è autorizzato quando, sulla base delle informazioni di intelligence, si ha la ‘quasi certezza’ che l’obiettivo colpito sia nemico e che non si rischia di creare pericoli ai civili. Non solo associazioni varie e opposizione, anche lo stesso portavoce di Obama, Josh Earnest, ha ammesso che “purtroppo quest’ultima valutazione della ‘near certainty’ si è rivelata sbagliata”. Il Presidente si è scusato e ha assicurato che un’inchiesta verrà condotta per determinare come si sia arrivati a questo drammatico errore, ma nella intelligence community sono sicuri che sia impossibile arrivare ad un livello più alto di certezza se si vuole mantenere l’uso dei droni.

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