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Terremoto in Centro Italia del 18 gennaio 2017

Rigopiano, sale a 24 il numero dei dispersi. Nebbia e freddo: “Non sentiamo più voci”

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Si continua a scavare senza sosta nella zona in cui una slavina ha colpito, distruggendolo, l’hotel Rigopiano di Farindola. Il bilancio provvisorio è ancora drammatico: 5 morti, 23 dispersi, nove persone tratte in salvo. A complicare le cose, in questa quarta mattinata di soccorsi, sono ancora una volta le condizioni meteorologiche: tra Penne e Farindola si è alzata una densa coltre di nebbia e il cielo è nuvoloso. Condizioni che potrebbero rallentare i soccorsi, impedendo agli elicotteri di sorvegliare la zona e diminuendo ulteriormente la visibilità.

“Continuiamo a lavorare con grande determinazione, grande forza, grande professionalità e con ogni mezzo per trovare le persone che sono lì sotto”, ha spiegato il viceministro del’Interno Bubbico, aggiungendo come sia necessario “coltivare la speranza”. Questa mattina, però, non sembrano giungere buone notizie, come ha spiegato un funzionario dei pompieri all’ANSA: “Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie e stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive ma, anche, le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve”. I soccorritori, invece, non riescono più a sentire quelle voci che nella tarda serata di ieri imploravano “aiuto” e per di più devono muoversi con grande cautela, dal momento che la zona è ancora a rischio slavine: “Il rischio valanghe è salito a 4 su una scala di cinque, ‘rischio forte', e non è affatto escluso che l'intera slavina possa rimettersi in movimento”.

Alle 10 di questa mattina è prevista una conferenza stampa della Protezione Civile, in cui si farà il punto della situazione e si cercherà anche di capire come procedono le operazioni per liberare le strade e raggiungere le zone ancora isolate. Il problema riguarda in modo particolare il versante abruzzese, mentre nelle Marche la situazione sembra migliorata: tutte le frazioni sono state raggiunte, anche se restano ancora diverse migliaia di persone senza elettricità.

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22 Gennaio
15:19

Vincenzo e Giorgia raccontano: "Ci siamo salvati abbracciandoci e mangiando la neve"

giorgia galassi

"E' stata una bomba, mi sono ritrovato i pilastri addosso. Ero seduto sul divano e i pilastri sono scivolati in avanti tagliandolo in due. Ci siamo salvati per questo. Io sono rimasto senza scarpe. Indossavo i leggings che mi aveva prestato la mia fidanzata. In un attimo ci siamo ritrovati in tre in un metro quadrato. Ci siamo abbracciati, nutrendoci di neve. Poco distante si sentivano anche le voci di un altro ragazzo e dei bambini, con cui non è stato possibile comunicare. La paura è stata tanta e abbiamo pregato", ha raccontato il sopravvissuto Vincenzo Forti all'amico Luigi Valiante.

Giorgia: "Grazie a tutti, per me oggi è una rinascita"

Con un breve post su Facebook, Giorgia Galassi ha ringraziato tutte le persone che in questi giorni si sono preoccupate per la sua sorte, standole vicino con il pensiero: "Volevo ringraziare tutte le persone che si sono preoccupate per me in questi giorni è che mi sono state vicino con il pensiero .. per me oggi è come una rinascita ! Grazie a tutti!"

A cura di Charlotte Matteini
22 Gennaio
12:59

La valanga ha investito hotel a una velocità di 100 km/h: "Come 4mila tir a pieno carico"

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Una valanga di 120mila tonnellate di peso, che ha investito l’hotel Rigopiano a una velocità di oltre 100 chilometri l’ora. È impressionante la ricostruzione fatta dal servizio Meteomont dei Carabinieri e che peraltro si basa su dati provvisori, che potranno essere ritoccati nelle prossime ore. Spiegano i militari: “Il fronte di distacco della massa nevosa ha una larghezza di 500 metri e una lunghezza di 250 metri, con uno spessore di 2,5 metri. Con una simile altezza, il peso della neve è pari a a 200 chili per metro cubo. E di metri cubi di neve ne sono scesi sull'albero tra 200 e i 300 mila. Una bomba gelata che è scivolata su un pendio con 35 gradi di inclinazione pendio 35 gradi”. Alla partenza la valanga pesava circa 50 tonnellate, ma precipitando ha raggiunto una velocità di 100 chilometri orari, determinando una pressione pari a circa 4mila tir a pieno carico e coprendo un'area di 800 metri per 100 di larghezza con 300.000 metri cubi di neve.

A cura di Adriano Biondi
22 Gennaio
12:02

Identificata la quinta vittima, Barbara Nobilio: il marito è ancora disperso

Identificata anche la quinta vittima della tragedia del Rigopiano: si tratta di Barbara Nobilio, 51 anni, di Loreto Aprutino (Pescara). La donna era in vacanza con il marito, che risulta ancora disperso.

A cura di Adriano Biondi
22 Gennaio
11:50

Identificata un’altra vittima, è Sebastiano di Carlo, padre del piccolo Edoardo

È stata identificata un’altra vittima, Sebastiano di Carlo, padre del piccolo Edoardo, che è invece stato tratto in salvo dai soccorritori. Si tratta della quarta vittima accertata della slavina che ha colpito l’hotel Ricopiano. Ieri era arrivata anche la notizia della morte della mamma del piccolo Edoardo, Nadia Acconciamessa, confermata dal direttore sanitario dell’ospedale di Pescara.

A cura di Adriano Biondi
22 Gennaio
09:50

Nebbia e gelo, i soccorritori: "Non sentiamo più voci"

Si continua a scavare senza sosta nella zona in cui una slavina ha colpito, distruggendolo, l’hotel Rigopiano di Farindola. Il bilancio provvisorio è ancora drammatico: 6 morti, 24 dispersi, nove persone tratte in salvo. A complicare le cose, in questa quarta mattinata di soccorsi, sono ancora una volta le condizioni meteorologiche: tra Penne e Farindola si è alzata una densa coltre di nebbia e il cielo è nuvoloso. Condizioni che potrebbero rallentare i soccorsi, impedendo agli elicotteri di sorvegliare la zona e diminuendo ulteriormente la visibilità.

“Continuiamo a lavorare con grande determinazione, grande forza, grande professionalità e con ogni mezzo per trovare le persone che sono lì sotto”, ha spiegato il viceministro del’Interno Bubbico, aggiungendo come sia necessario “coltivare la speranza”. Questa mattina, però, non sembrano giungere buone notizie, come ha spiegato un funzionario dei pompieri all’ANSA: “Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie e stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive ma, anche, le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve”. I soccorritori, invece, non riescono più a sentire quelle voci che nella tarda serata di ieri imploravano “aiuto” e per di più devono muoversi con grande cautela, dal momento che la zona è ancora a rischio slavine: “Il rischio valanghe è salito a 4 su una scala di cinque, ‘rischio forte', e non è affatto escluso che l'intera slavina possa rimettersi in movimento”.

Alle 10 di questa mattina è prevista una conferenza stampa della Protezione Civile, in cui si farà il punto della situazione e si cercherà anche di capire come procedono le operazioni per liberare le strade e raggiungere le zone ancora isolate. Il problema riguarda in modo particolare il versante abruzzese, mentre nelle Marche la situazione sembra migliorata: tutte le frazioni sono state raggiunte, anche se restano ancora diverse migliaia di persone senza elettricità.

A cura di Adriano Biondi
22 Gennaio
09:49

Rischio valanghe ancora alto

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I soccorritori sono al lavoro in condizioni estreme, rese ancora più difficili dal rischio di nuove slavine: "Il rischio valanghe è salito a 4 su una scala di cinque, ‘rischio forte', e non è affatto escluso che l'intera slavina possa rimettersi in movimento".

A cura di Adriano Biondi
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