603 CONDIVISIONI
video suggerito
Terremoto in Centro Italia del 18 gennaio 2017

Hotel Rigopiano, si scava ancora: dieci persone vive, cinque vive sotto le macerie

603 CONDIVISIONI

Si continua a scavare tra ciò che resta dell'hotel Rigopiano di Ferindola, in provincia di Pescara. Dieci persone, tra cui quattro bambini (tutti quelli che erano nella struttura) sarebbero state tratte in salvo. Cinque sono sotto le macerie, ma sono vive.

Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
09:35

La prima telefonata dopo la valanga: "È crollato l'hotel Rigopiano"

"È crollato l'hotel Rigopiano, accorrete", è la prima drammatica telefonata ai servizi di emergenza che informa di quanto accaduto nell'albergo di Farindola sul Gran Sasso. A chiamare è  Quintino Marcella, titolare di un ristorante nel Teramano e datore di lavoro di Giampiero Parete, uno dei sopravvissuti alla tragedia perché fuori dall'edificio che lo aveva avvertito poco prima tramite messaggio. La prima telefonata alla polizia è stata alle 17.15 ma, come ha raccontato lo stesso  Quintino Marcella dal centralino all'inizio non gli credevano dato che il direttore dell'albergo era stato sentito due ore prima e aveva detto che non c'erano grossi problemi a parte la strada interotta dalla neve. Marcella però non si è arreso  e ha iniziato a chiamare a raffica tutti i numeri del pronto intervento fino a che il 118 non ha accolto la sua richiesta facendo partire i soccorsi  .

A cura di Antonio Palma
09:34

Il viceministro: "Ancora speranze"

Nonostante dalle macerie non ci siano segni di vita la speranza dei soccorritori rimane. Lo ha sottolineato il viceministro degli Interni Filippo Bubbico  che si trova a Penne, quartiere generale logistico dei soccorsi a pochi chilometri dall'Hotel Rigopiano. "La situazione è molto difficile, ma vogliamo ancora coltivare la speranza di trovare qualcuno vivo. In altre situazioni analoghe in passato è successo, anche dopo molte ore", ha detto il viceministro dopo aver presieduto una riunione con i responsabili dei soccorritori, tra cui vigili del fuoco, protezione civile, esercito e soccorso alpino. Sul ritardo nell'evacuazione degli ospiti dell'albergo "non ho abbastanza elementi per poter dare un giudizio. Non mi pare la priorità adesso" ha concluso.

A cura di Antonio Palma
09:21

A Farindola mezzi a lavoro tutta la notte per liberare la strada

A cura di Antonio Palma
09:03

In salvo Lupo e Nuvola, i cani simbolo dell’hotel Rigopiano

Immagine

Mentre i soccorritori scavano ancora tra le macerie dell’hotel Rigopiano in cerca di persone superstiti, dalla zona colpita arriva una buona notizia che forse ridà speranza a quanto attendo col fiato sospeso. Sono in salvo Lupo e Nuvola i due cani pastori abruzzesi che abitavano nell'hotel ed erano uno  dei simboli della struttura. Dei due animali nessuno sapeva più nulla e si credeva fossero rimasti sotto le macerie ma invece si erano salvati da soli e alcune ore fa hanno  raggiunto una contrada di Farindola, Villa Cupoli. dove un residente li ha riconosciuti e ha provveduto a dargli da mangiare. Probabilmente sono riusciti a scappare prima del crollo poi hanno fatto tanti chilometri in mezzo alla neve prima di essere accolti.

A rivelare l'accaduto su facebook è stata una dipendente dell'albergo Martina Rossi. "Lupo e Nuvola, i pastori abruzzesi nati e cresciuti all'Hotel Rigopiano, non so come, sono riusciti a raggiungere la mia contrada, una frazione di Farindola (Villa Cupoli) sani e salvi.  Questo non può di certo colmare il vuoto e la distruzione che attraversa un paese in ginocchio ancora speranzoso, nell'attesa soltanto di notizie positive, me in prima persona. Ma questi due bellissimi cagnoloni, rivedendoli, di certo sono riusciti a farmi tornare a battere il cuore, almeno per qualche secondo, riportando la speranza" ha scritto la donna.

A cura di Antonio Palma
07:59

Le ultime ore all'interno dell'Hotel Rigopiano e l'arrivo dei soccorsi

Dopo le violette scosse del  terremoto del Centro Italia nella mattinata del 18 gennaio anche all'hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, i clienti avevano avuto paura ma fortunatamente non si erano verificati crolli. Le continue repliche però avevano provato emotivamente molti dei turisti presenti che erano pronti ad andarsene. Molte famiglie avevano caricato già le valige in macchina ma purtroppo contemporaneamente una fortissima nevicata aveva reso impraticabile l'unica strada verso la struttura sul versante pescarese del Gran Sasso e gli era stato detto di attendere l'arrivo dello spalaneve. Il mezzo però purtroppo non è mai arrivato e gli ospiti sono rimasti ad aspettare fino al pomeriggio inoltrato. Lo stesso proprietario aveva avvisato delle difficoltà e voleva mandare tutti via ma nessuno è intervenuto perché si stava gestendo l'emergenza terremoto in altre aree.

Nel pomeriggio “Tutto lo staff era radunato al bar, mentre gli ospiti si trovavano nella hall perché stavano per andare via”, come ha precisato il direttore dell’albergo. Sono ore di attesa rese ancora più intense dalla mancanza di comunicazioni telefoniche interrotte per il maltempo. Intorno alle 17 poi la tragedia: una enorme valanga si è staccata dalla montagna travolgendo completamente l'hotel e sommergendolo di neve e detriti in pochi attimi. Ad assistere impotente al dramma Giampiero Parete, un ospite della struttura che stava andando in macchina recuperare alcune medicine alla moglie che erano in valigia.

Poco dopo le 17, riuscito a liberarsi della neve che non lo aveva completamente travolto, l'uomo ha cercato di contattare un suo conoscente con l'unico mezzo possibile in quel momento: Whatsapp. Ha avvisato di quanto era accaduto il suo datore di lavoro Quintino Marcello che ha allertato i soccorsi trovando però in un primo momento incredulità dall'altra parte del telefono. Solo quando dal 118 chiamano ripetutamente l'hotel senza ottenere risposta, scatta l'allarme.

Sono già passate le 18, è buio, ma si cerca di organizzare subito una colonna di aiuto. La strada però è bloccata da un muro di neve. Viene fatta arrivare una turbina spazzaneve ma sono già le 19 passate. La colonna si avvia ma avanza molto lentamente, così alcuni finanzieri del soccorso alpino si staccano e partono con gli sci nel buio e con la neve per arrivare sul posto. Intanto il superstite  Giampiero Parete  ha incontrato sul luogo del disastro il custode, Fabio Salzetta, anche lui all'esterno dell'hotel al momento della valanghe e dunque vivo. Insieme trovano riparo in macchina.

I soccorritori a piedi arrivano intorno alle 4.30 del giorno dopo e trovano subito i due superstiti quasi congelati mavivi e sopratutto una situazione subito definita drammatica. Si inizia a scavare fuori dalla struttura a mano e coi pochi mezzi a disposizione. Solo alle 10, con l'arrivo di altri soccorritori via elicottero, si entra nell'edificio e viene recuperato il primo corpo senza vita. La colonna di aiuti coi mezzi pesanti arriva solo alle 15. 30 dopo una lotta contro la neve e altre valanghe lungo la strada.

A cura di Antonio Palma
07:15

Persone intrappolate nell'hotel Rigopiano, Protezione civile: "Continuiamo a scavare"

Immagine

Dopo una intera notte di ricerche da parte dei soccorritori si scava ancora senza sosta attorno all'Hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, spazzato via da una slavina causata dal terremoto del CentroItalia e dalle abbondanti nevicate delle scorse ore. Fino a questo momento oltre ai due sopravvissuti, Giampiero Parete e Fabio Salzetta, che al momento della valanga si trovavano all'esterno e da lì sono riusciti a lanciare l'allarme, son solo quattro i corpi individuati sotto le macerie, tre trasferiti in elicottero all'aeroporto d'Abruzzo di Pescara e quindi portati in obitorio per gli accertamenti del medico legale, uno ancora da recuperare. All'appello però mancano una trentina di dispersi tra cui alcuni bambini. A riferirlo è stato lo stesso  direttore della struttura, che era andato a Pescara per coordinare i soccorsi dopo che la neve aveva bloccato al strada di accesso all'Hotel. "In quel momento nell'albergo c'erano 35 persone" ha spiegato Bruno Di Tommaso in tv.

Col passare delle ore le speranze di ritrovarli in vita si affievoliscono ma non crollano come ha sottolineato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. "È  la speranza il motore dei soccorsi. Senza la speranza i soccorritori non lancerebbero il cuore oltre l'ostacolo e non continuerebbero a scavare ininterrottamente"  ha sottolineato Curcio. La situazione sul posto è drammatica. "Una roba da non credere, è stato scioccante, mai visto niente del genere. Temo ci siano poche speranze di ritrovarli in vita" ha confessato uno dei primi soccorritori ad arrivare sul posto. "È una situazione inimmaginabile. La strada per arrivare all'albergo è una trincea con neve a destra e sinistra". ha confermato anche il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, arrivato all'Hotel Rigopiano con una carovana di soccorsi.

I soccorritori devono muoversi con calma perché "c'è pericolo continuo di crolli, bisogna andare avanti verificando e mettendo in sicurezza" ha ricordato ancora Fabrizio Curcio, aggiungendo: "La quantità di neve entrata nella struttura, di fatto implodendo all'interno di buona parte della struttura, ha creato un parziale collasso, la struttura si è mossa, si è spostata. Bisogna tutelare gli operatori, persone che hanno lavorato al limite dell'impossibile".  Intanto la Procura di Pescara ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo.

A cura di Antonio Palma
603 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views