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Terremoto in Centro Italia del 18 gennaio 2017

Hotel Rigopiano, si scava ancora: dieci persone vive, cinque vive sotto le macerie

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Si continua a scavare tra ciò che resta dell'hotel Rigopiano di Ferindola, in provincia di Pescara. Dieci persone, tra cui quattro bambini (tutti quelli che erano nella struttura) sarebbero state tratte in salvo. Cinque sono sotto le macerie, ma sono vive.

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20 Gennaio
13:31

Difficoltà nei soccorsi, camion con escavatrice sprofonda in una buca

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Ci  sono numerose difficoltà e contrattempi nei soccorsi lungo le strade interessate dall'emergenza terremoto e neve. Un camion che trasportava una escavatrice è rimasto bloccato sprofondando in una buca lungo la strada dissestata senza possibilità di riprendere la marcia. La strada infatti dovrà ora essere riparata altrimenti i camion non potranno passare. Il problema probabilmente dovuto alla tanta neve ma anche ai numerosi mezzi cingolati e non  che stanno attraversando il territorio

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
13:26

Soccorso Alpino: "Valanga anormale, sopravvissuti in camere d'aria"

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
12:57

Sono dieci i sopravvissuti tra cui una mamma e il figlio

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Dieci persone sono state trovate vive nell’Hotel Rigopiano. Tra le persone tratte in salvo ci sono una donna e un bambino, rispettivamente moglie e figlio dell’uomo che si era salvato prima della valanga e aveva dato l’allarme.

Tutti sono stati circa 43 ore sepolti vivi sotto l'enorme massa di neve e detriti visto che il primo allarme della valanga era stato lanciato da Giampiero Parete alle 17.40 di mercoledì' 18 gennaio. In pratica quasi due giorni.  Secondo le prime notizie i vigili del fuoco sono entrati in contatto con loro dopo essere entrati nella struttura poco dopo le 11 e hanno più volte parlato con loro.

Sul posto sono giunti anche altri elicotteri perché bisogna fare la spola tra l'ospedale di Pescara, il centro dei soccorsi di Penne e l'hotel distrutto. Uno della Guardia Costiera con a bordo personale del 118, e uno dei Vigili del Fuoco. "Questo recupero di superstiti ci regala ulteriori speranze", ha spiegato Titti Postiglione, aggiungendo: "Poi capiremo se si tratta di un episodio isolato o di una serie di episodi, e questo guiderà le operazioni di soccorso".

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
12:47

Tragedia dell'hotel, carabinieri acquisiscono documenti Provincia Pescara

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Mentre i soccorritori scavano ancora, pende il via l'indagine avvita dalla Procura di Pescara sulla  tragedia dell'hotel Rigopiano. Su ordine del pm i carabinieri forestali di Pescara si sono presentati nella sede della Provincia per acquisire una serie di documenti che possono interessare le indagini. Si tratta dell'acquisizione di tutte le carte relative ai piani di emergenza e soccorso dell'area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dall'ente.  Tra queste le richieste di soccorso, i movimenti di uomini e mezzi  e la viabilità di quella zona.

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
12:22

Donna estratta, tra i sopravvissuti anche una bimba

Una delle persone vive, una donna, è già stata estratta viva dalle macerie dell'hotel e portata in elisoccorso all'ospedale di Pescara. Intanto si apprende che tra i sopravvissuti nelle macerie dell'hotel Rigopiano c'è anche una bambina. Lo ha  detto al Gr1 il viceministro dell'interno Filippo Bubbico che si trova nel centro di coordinamento dei soccorsi a Penne. In totale i sopravvissuti per ora sono 3 uomini, 2 donne e una bimba.

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
11:45

"Sei persone vive sotto la valanga"

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Ci sono persone ancora vive sotto la valanga che ha travolto l'Hotel Rigopiano, a Farindola. La notizia arriva dai soccorritori sul posto che li hanno individuati e hanno chiesto l'intervento di elicotteri che sono già decollati da Pescara per portare medici e altro materiale per il primo soccorso. Si tratta di un gruppo di sei persone vive e bloccate tra i cumuli di macerie della struttura: tre uomini, due donne e una bambina. Probabile che i sopravvissuti, dopo la primissima assistenza, siano trasferiti in ospedale con gli stessi elicotteri. Due elicotteri, uno della Guardia Costiera con a bordo personale del 118, e uno dei Vigili del Fuoco stanno sorvolando la zona dell'hotel Rigopiano per fare la spola con il pronto soccorso.

Secondo quanto apprende l'agenzia Agi, i superstiti sarebbero stati individuati dai vigili del fuoco sotto un solaio e  ci hanno parlato per rassicurarli in attesa di tirarli fuori.  Tra di loro una bambina di 6 anni. Secondo le prime notizie i vigili del fuoco sono entrati in contatto con loro dopo essere entrati nella struttura poco dopo le 11 e hanno più volte parlato con loro. "Ci sono ancora speranze, noi lavoriamo con massima energia e forza per questo. La valanga è particolare, ha investito un edificio, sotto possono esserci delle camere d'aria o piccoli solai che hanno creato un vuoto e lì potrebbero esserci delle persone" aveva commentato poco prima il portavoce del soccorso alpino, Walter Milan.

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
11:20

Decine di soccorritori scavano al gelo: allarme per nuove valanghe

La tregua senza neve ha permesso nelle scorse ore ai soccorritori di lavorare più agilmente sulle macerie dell'Hotel Rigopiano in cerca dei dispersi ma le temperature salite durante la mattinata ora mettono gli uomini a rischio di nuove valanghe. "Tra poco un elicottero si alzerà in volo per monitorare la zona, la strada è pericolosa e potrebbero staccarsi anche micro-slavine" ha spiegato infatti Walter Milan del Soccorso alpino nazionale, aggiungendo che  da oggi si inizierà ad usare anche mezzi meccanici pesanti per scavare, "ma sempre con attenzione alle persone sepolte là sotto".

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
11:02

L'hotel Rigopiano spostato di decine di metri dalla valanga

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La valanga che ha colpito l'hotel Rigopiano sarebbe stata così violenta da spostare l'intera struttura di decine di metri rispetto al punto dove si trovava. A confermarlo sono stati diversi testimoni giunti sul luogo dell'accaduto ma anche alcuni che conoscevano il posto e hanno visto le nuove foto aeree dei soccorritori dopo il disastro.  "Chi conosce l'albergo mi ha detto che si è spostato di 20-30 metri. La slavina l'ha travolto dalla parte posteriore, dalla zona della cucina e delle camere" ha spiegato ad esempio uno dei primi soccorritori sul posto, il maresciallo della finanza Lorenzo Gagliardi. Su Twitter l'utente Roeland Smit ha postato anche alcune immagini che mostrano come l'albergo sia stato letteralmente travolta da neve e detriti cambiando posizione.

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
10:36

Emergenza neve: decine di frazioni ancora isolate, allevatore raggiunto dopo 3 giorni

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Non solo l'hotel Rigopiano, i soccorritori in queste ore devono far fronte a un'emergenza diffusa in tutte le zone colpite dal terremoto del Centro Italia, in particolare  a causa della neve che ha bloccato le strade. Moltissime infatti sono le frazioni ancora isolate con persone in alcuni casi bloccate senza elettricità e riscaldamento. La situazione peggiore nelle Marche , ma disagi anche in Abruzzo e Lazio. Per questo la priorità della Protezione civile ora  è liberare le strade. Un allevatore di 25 anni, isolato da tre giorni, è stato raggiunto nelle scorse ore da un mezzo speciale dell'Esercito a Case Cagnano di Acquasanta Terme, Ascoli Piceno, dove era rimasto per accudire i suoi animali. "Lui sta bene ma gli animali muoiono, e abbiamo ancora diverse frazioni senza corrente elettrica, San Gregorio, Agore, Piandelloro. E' durissima ha dichiarato il sindaco Sante Stangoni.

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
10:14

I primi soccorritori: "Tre ore sugli sci per arrivare ma non potevamo fare nulla"

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"Abbiamo fatto più o meno tre ore con gli sci ai piedi. Tra l'ultimo pezzo di strada libero e l'albergo Rigopiano c'erano 8 chilometri. Siamo arrivati su più o meno alle tre del mattino ma non c'era quasi più niente dell'albergo, solo una collina bianca", è il drammatico racconto di uno dei primi soccorritori dell'hotel Rigopiano, il finanziere Lorenzo Gagliardi, stazione del soccorso alpino della guardia di finanza di Roccaraso, provincia dell’Aquila. "Si sentiva soltanto il rumore del generatore e quello del vento. Nient’altro. Abbiamo provato a chiamare, chiamare ma non ha risposto nessuno. E allora siamo rimasti in silenzio per qualche minuto per cercare di cogliere anche il più piccolo segnale dall’interno. Il risultato però è stato lo stesso. Solo il generatore e il vento" ha raccontato il maresciallo capo

"Eravamo rimasti bloccati a sette chilometri dall’hotel con la colonna mobile dei soccorsi perché la turbina che doveva aprire la strada ha trovato degli ostacoli, e comunque andava lentissima per la troppa neve. Quindi siamo andati avanti senza mezzi, eravamo una dozzina fra noi e i ragazzi del soccorso alpino civile" ha raccontato Gagliardi , ricordando: "C’era una bufera di neve fortissima, ma il nostro obiettivo era arrivare il più presto possibile per cercare di salvare vite umane". Purtroppo però "quello che abbiamo potuto fare è stato mettere in salvo i due superstiti che avevano dato l’allarme".

"Nell'albergo purtroppo non resta molto. L’hotel è in gran parte distrutto, crollato, specialmente nelle zone notte, nella hall, nella legnaia e negli spazi comuni ricreativi. Per entrare dove poi sono state recuperate le prime vittime abbiamo scavato un buco, una specie di tunnel verticale nella neve che in quel punto, cioè sopra il solaio della struttura crollata, era alta due-tre metri" ha spiegato ancora il finanziere .

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
10:03

Terremoto, ad Amatrice restano solo la neve, le macerie ed un silenzio angosciante

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
09:35

La prima telefonata dopo la valanga: "È crollato l'hotel Rigopiano"

"È crollato l'hotel Rigopiano, accorrete", è la prima drammatica telefonata ai servizi di emergenza che informa di quanto accaduto nell'albergo di Farindola sul Gran Sasso. A chiamare è  Quintino Marcella, titolare di un ristorante nel Teramano e datore di lavoro di Giampiero Parete, uno dei sopravvissuti alla tragedia perché fuori dall'edificio che lo aveva avvertito poco prima tramite messaggio. La prima telefonata alla polizia è stata alle 17.15 ma, come ha raccontato lo stesso  Quintino Marcella dal centralino all'inizio non gli credevano dato che il direttore dell'albergo era stato sentito due ore prima e aveva detto che non c'erano grossi problemi a parte la strada interotta dalla neve. Marcella però non si è arreso  e ha iniziato a chiamare a raffica tutti i numeri del pronto intervento fino a che il 118 non ha accolto la sua richiesta facendo partire i soccorsi  .

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
09:34

Il viceministro: "Ancora speranze"

Nonostante dalle macerie non ci siano segni di vita la speranza dei soccorritori rimane. Lo ha sottolineato il viceministro degli Interni Filippo Bubbico  che si trova a Penne, quartiere generale logistico dei soccorsi a pochi chilometri dall'Hotel Rigopiano. "La situazione è molto difficile, ma vogliamo ancora coltivare la speranza di trovare qualcuno vivo. In altre situazioni analoghe in passato è successo, anche dopo molte ore", ha detto il viceministro dopo aver presieduto una riunione con i responsabili dei soccorritori, tra cui vigili del fuoco, protezione civile, esercito e soccorso alpino. Sul ritardo nell'evacuazione degli ospiti dell'albergo "non ho abbastanza elementi per poter dare un giudizio. Non mi pare la priorità adesso" ha concluso.

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
09:21

A Farindola mezzi a lavoro tutta la notte per liberare la strada

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
09:03

In salvo Lupo e Nuvola, i cani simbolo dell’hotel Rigopiano

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Mentre i soccorritori scavano ancora tra le macerie dell’hotel Rigopiano in cerca di persone superstiti, dalla zona colpita arriva una buona notizia che forse ridà speranza a quanto attendo col fiato sospeso. Sono in salvo Lupo e Nuvola i due cani pastori abruzzesi che abitavano nell'hotel ed erano uno  dei simboli della struttura. Dei due animali nessuno sapeva più nulla e si credeva fossero rimasti sotto le macerie ma invece si erano salvati da soli e alcune ore fa hanno  raggiunto una contrada di Farindola, Villa Cupoli. dove un residente li ha riconosciuti e ha provveduto a dargli da mangiare. Probabilmente sono riusciti a scappare prima del crollo poi hanno fatto tanti chilometri in mezzo alla neve prima di essere accolti.

A rivelare l'accaduto su facebook è stata una dipendente dell'albergo Martina Rossi. "Lupo e Nuvola, i pastori abruzzesi nati e cresciuti all'Hotel Rigopiano, non so come, sono riusciti a raggiungere la mia contrada, una frazione di Farindola (Villa Cupoli) sani e salvi.  Questo non può di certo colmare il vuoto e la distruzione che attraversa un paese in ginocchio ancora speranzoso, nell'attesa soltanto di notizie positive, me in prima persona. Ma questi due bellissimi cagnoloni, rivedendoli, di certo sono riusciti a farmi tornare a battere il cuore, almeno per qualche secondo, riportando la speranza" ha scritto la donna.

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
07:59

Le ultime ore all'interno dell'Hotel Rigopiano e l'arrivo dei soccorsi

Dopo le violette scosse del  terremoto del Centro Italia nella mattinata del 18 gennaio anche all'hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, i clienti avevano avuto paura ma fortunatamente non si erano verificati crolli. Le continue repliche però avevano provato emotivamente molti dei turisti presenti che erano pronti ad andarsene. Molte famiglie avevano caricato già le valige in macchina ma purtroppo contemporaneamente una fortissima nevicata aveva reso impraticabile l'unica strada verso la struttura sul versante pescarese del Gran Sasso e gli era stato detto di attendere l'arrivo dello spalaneve. Il mezzo però purtroppo non è mai arrivato e gli ospiti sono rimasti ad aspettare fino al pomeriggio inoltrato. Lo stesso proprietario aveva avvisato delle difficoltà e voleva mandare tutti via ma nessuno è intervenuto perché si stava gestendo l'emergenza terremoto in altre aree.

Nel pomeriggio “Tutto lo staff era radunato al bar, mentre gli ospiti si trovavano nella hall perché stavano per andare via”, come ha precisato il direttore dell’albergo. Sono ore di attesa rese ancora più intense dalla mancanza di comunicazioni telefoniche interrotte per il maltempo. Intorno alle 17 poi la tragedia: una enorme valanga si è staccata dalla montagna travolgendo completamente l'hotel e sommergendolo di neve e detriti in pochi attimi. Ad assistere impotente al dramma Giampiero Parete, un ospite della struttura che stava andando in macchina recuperare alcune medicine alla moglie che erano in valigia.

Poco dopo le 17, riuscito a liberarsi della neve che non lo aveva completamente travolto, l'uomo ha cercato di contattare un suo conoscente con l'unico mezzo possibile in quel momento: Whatsapp. Ha avvisato di quanto era accaduto il suo datore di lavoro Quintino Marcello che ha allertato i soccorsi trovando però in un primo momento incredulità dall'altra parte del telefono. Solo quando dal 118 chiamano ripetutamente l'hotel senza ottenere risposta, scatta l'allarme.

Sono già passate le 18, è buio, ma si cerca di organizzare subito una colonna di aiuto. La strada però è bloccata da un muro di neve. Viene fatta arrivare una turbina spazzaneve ma sono già le 19 passate. La colonna si avvia ma avanza molto lentamente, così alcuni finanzieri del soccorso alpino si staccano e partono con gli sci nel buio e con la neve per arrivare sul posto. Intanto il superstite  Giampiero Parete  ha incontrato sul luogo del disastro il custode, Fabio Salzetta, anche lui all'esterno dell'hotel al momento della valanghe e dunque vivo. Insieme trovano riparo in macchina.

I soccorritori a piedi arrivano intorno alle 4.30 del giorno dopo e trovano subito i due superstiti quasi congelati mavivi e sopratutto una situazione subito definita drammatica. Si inizia a scavare fuori dalla struttura a mano e coi pochi mezzi a disposizione. Solo alle 10, con l'arrivo di altri soccorritori via elicottero, si entra nell'edificio e viene recuperato il primo corpo senza vita. La colonna di aiuti coi mezzi pesanti arriva solo alle 15. 30 dopo una lotta contro la neve e altre valanghe lungo la strada.

A cura di Antonio Palma
20 Gennaio
07:15

Persone intrappolate nell'hotel Rigopiano, Protezione civile: "Continuiamo a scavare"

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Dopo una intera notte di ricerche da parte dei soccorritori si scava ancora senza sosta attorno all'Hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, spazzato via da una slavina causata dal terremoto del CentroItalia e dalle abbondanti nevicate delle scorse ore. Fino a questo momento oltre ai due sopravvissuti, Giampiero Parete e Fabio Salzetta, che al momento della valanga si trovavano all'esterno e da lì sono riusciti a lanciare l'allarme, son solo quattro i corpi individuati sotto le macerie, tre trasferiti in elicottero all'aeroporto d'Abruzzo di Pescara e quindi portati in obitorio per gli accertamenti del medico legale, uno ancora da recuperare. All'appello però mancano una trentina di dispersi tra cui alcuni bambini. A riferirlo è stato lo stesso  direttore della struttura, che era andato a Pescara per coordinare i soccorsi dopo che la neve aveva bloccato al strada di accesso all'Hotel. "In quel momento nell'albergo c'erano 35 persone" ha spiegato Bruno Di Tommaso in tv.

Col passare delle ore le speranze di ritrovarli in vita si affievoliscono ma non crollano come ha sottolineato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. "È  la speranza il motore dei soccorsi. Senza la speranza i soccorritori non lancerebbero il cuore oltre l'ostacolo e non continuerebbero a scavare ininterrottamente"  ha sottolineato Curcio. La situazione sul posto è drammatica. "Una roba da non credere, è stato scioccante, mai visto niente del genere. Temo ci siano poche speranze di ritrovarli in vita" ha confessato uno dei primi soccorritori ad arrivare sul posto. "È una situazione inimmaginabile. La strada per arrivare all'albergo è una trincea con neve a destra e sinistra". ha confermato anche il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, arrivato all'Hotel Rigopiano con una carovana di soccorsi.

I soccorritori devono muoversi con calma perché "c'è pericolo continuo di crolli, bisogna andare avanti verificando e mettendo in sicurezza" ha ricordato ancora Fabrizio Curcio, aggiungendo: "La quantità di neve entrata nella struttura, di fatto implodendo all'interno di buona parte della struttura, ha creato un parziale collasso, la struttura si è mossa, si è spostata. Bisogna tutelare gli operatori, persone che hanno lavorato al limite dell'impossibile".  Intanto la Procura di Pescara ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo.

A cura di Antonio Palma
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