Dopo il colloquio con Mattarella il Premier ha deciso di non formalizzare le dimissioni annunciate dopo la sconfitta al referendum costituzionale: lascerà l'incarico dopo l'approvazione della legge di bilancio per scongiurare l’esercizio provvisorio come chiesto dal Presidente della Repubblica.
- Mattarella annulla gli impegni del 7 dicembre, Renzi potrebbe dimettersi nel pomeriggio 06 Dicembre
- M5S e Lega chiedono voto immediato, Alfano: "Alle urne a febbraio 2017" 06 Dicembre
Mattarella annulla gli impegni del 7 dicembre, Renzi potrebbe dimettersi nel pomeriggio
Con la richiesta di fiducia sulla legge di bilancio, il destino del governo Renzi appare segnato: subito dopo l'approvazione, che potrebbe avvenire entro la serata di domani, il presidente del Consiglio salirà nuovamente al Colle per rassegnare le dimissioni, questa volta formali e definitive. Le consultazioni con le forze parlamentari per trovare un sostituto di Matteo Renzi potrebbero quindi cominciare già giovedì mattina. Tra i segnali che fanno capire che la strada intrapresa da Renzi e Mattarella potrebbe essere questa, il più importante è l'annullamento di tutti gli impegni presi dal presidente della Repubblica a Milano. Il capo dello Stato, infatti, ha fatto sapere che non sarà presente alla tradizionale Prima della Scala domani, 7 dicembre. Il presidente del Consiglio dimissionario, però, insieme ad altre forze politiche come Movimento 5 Stelle e Lega Nord sembra non essere orientato al governo di transizione, ma alle elezioni anticipate. Contrarie a questa mossa Forza Italia, Udc e minoranza Dem.
Delrio: Governo di scopo per arrivare alle elezioni
Dopo le dimissioni di Matteo Renzi ci sarà un governo di scopo con un nuovo presidente del consiglio per portare il Paese verso le prossime elezioni politiche. Lo ha rivelato questa sera il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio durante la trasmissione televisiva "DiMartedì" in onda su La7. "Crediamo nell'esigenza di avere un governo di scopo che ci porti alle elezioni, con la persona e il tempo che vorrà Mattarella" ha spiegato infatti Delrio. Si conferma dunque quanto ipotizzato nelle scorse ore e cioè che Mattarella sia orientato a evitare il voto immediato e quindi dopo il via libera alla manovra e le dimissioni di Matteo Renzi, forse già mercoledì, ci saranno le consultazioni per un governo provvisorio con il primo incarico esplorativo che potrebbe arrivare tra domenica e lunedì. Parlando della sconfitta nel referendum costituzionale, invece, Delrio ha ammesso: "Parlavamo delle riforme e abbiamo scoperto, dalla proporzione della sconfitta, che c'è malcontento e una richiesta di cambiamento e di verifica".
Le opposizioni rifiutano la richiesta di fiducia: "Manovra in Aula la prossima settimana"
Le opposizioni non ci stanno e rifiutano la fiducia sulla legge di bilancio richiesta dal dimissionario Governo Renzi, sostenendo sarebbe meglio far lavorare la commissione Bilancio questa settimana per poi portare il testo della manovra modificato e integrato con gli emendamenti nella settimana dal 12 al 16 dicembre. A chiederlo sono molti parlamentari di diversi schieramenti, un coro che va dai capigruppo di Sinistra Italiana-Misto, al Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Ala e Cor. Dello stesso avviso sono anche Forza Italia e Gal: "Si lavori, se necessario anche domenica come è stato fatto molte volte, ma non si tolga la possibilità al Senato di esaminare come si deve la legge di bilancio. Non si comprima, cioè, il diritto dovere di ogni parlamentare di partecipare alla formazione delle leggi".
Grillo: "Basta chiacchiere, vogliamo il voto subito. Aspettiamo una risposta entro domani"
"Prima si vota meglio é. Noi la pensiamo così, il PD che ne pensa? La voce del suo segretario conta ancora qualcosa? Basta chiacchiere e battute. Siate chiari davanti agli italiani. Aspettiamo una risposta dopo la vostra direzione di domani. Vorrei tranquillizzarlo. Le elezioni non sono un'arma, tantomeno una mia arma. Sono lo strumento democratico che gli italiani hanno, come sancito dalla Costituzione, per eleggere i rappresentanti della Camera e del Senato (grazie alla vittoria del No, altrimenti li avrebbero decisi i partiti) e indicare così la loro volontà su quello che il governo deve fare", ha dichiarato Beppe Grillo in un post pubblicato sul Blog.
Udienza della Consulta su Italicum fissata il 24 gennaio
La Corte costituzionale ha fissato per l'udienza del 24 gennaio 2017 la discussione sulle eccezioni di costituzionalità sollevate sull’Italicum.
Bersani: "Al voto in tempi brevi? Non si vince sulle macerie del Paese"
"L'ho già detto una volta: non si vince sulle macerie del Paese". Così Pierluigi Bersani ha risposto a chi gli ha chiesto in Transatlantico una valutazione sull'ipotesi di andare al voto in tempi brevi.
Di Battista: "Non faremo trattative per legge elettorale, il paese è stufo"
"Renzi, Alfano, Verdini e Boschi hanno bloccato il Parlamento con queste riforme costituzionali dannose e bocciate dalla stragrande maggioranza degli italiani. Hanno fallito e devono andare a casa. Il M5S non intende bivaccare mesi su mesi alla ricerca di una quadra con i partiti politici responsabili dei disastri in Italia. Non ne possiamo più". Lo scrive, in un post sul blog di Beppe Grillo, Alessandro Di Battista. "Non ci faremo trascinare in estenuanti trattative sulla legge elettorale – aggiunge – Il Paese è stufo. Per noi l'Italicum, la legge elettorale che loro si sono votati, ha dei profili di incostituzionalità (se fosse così chi l'ha votata dovrebbe vergognarsi e sparire dalla scena politica). A ogni modo ce lo dirà la Corte Costituzionale. Una volta che si sarà pronunciata andremo al voto con quella legge corretta, sia alla Camera che al Senato. Punto. E, finalmente, il Popolo italiano deciderà chi dovrà governare il Paese".
Legge di bilancio, il Governo chiede la fiducia: la manovra va approvata entro domani sera
Il Governo chiederà la fiducia sulla legge di bilancio e punta ad arrivare al voto in Aula entro la serata di domani. Le dichiarazioni di voto cominceranno alle ore 12 e la prima chiama è prevista per le 14.30.
Prodi esclude il ritorno: "Un parroco non torna nella parrocchia nemmeno per confessare"
"Un parroco non deve ritornare nella propria parrocchia nemmeno per confessare". Così Romano Prodi, intervenendo alla presentazione di un libro sull'ex segretario della Cisl Pierre Carniti, presente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha escluso ogni ipotesi di ritorno attivo nella politica italiana.
La legge di Bilancio potrebbe arrivare in Aula al Senato già domani sera
L'approvazione della legge di Bilancio potrebbe essere molto rapida, e arrivare in Aula al Senato già domani, così che il premier Matteo Renzi si dimetta. Secondo quanto riferisce Giorgio Santini (Pd), la commissione Bilancio trasmetterà oggi la manovra direttamente all'aula: "Chiederemo di fare il più presto possibile", ha detto, ventilando l'ipotesi che il testo arrivi domani sera, e "se non ci saranno emendamenti, basterà un voto", e non è detto sia quello di fiducia. Il prosieguo dei lavori lo deciderà la conferenza dei capigruppo ma il percorso ormai è già stabilito.
Udc esce dal gruppo Area popolare: "Contrari al voto"
"L'idea di far precipitare il Paese verso il voto appare più il segno di una reazione emotiva che un disegno politico utile all'Italia. Su questo punto si segna l'ultima differenza nei confronti di Alfano. L'esperienza di Ap, forse mai decollata, si conclude qui con lo scioglimento dei gruppi e la ripresa di autonome presenze parlamentari". Lo annunciano in una nota congiunta i parlamentari dell'Udc, assieme al segretario nazionale Lorenzo Cesa. Da Ap escono quindi quattro deputati e un senatore.
Salvini: "Aspettiamo Consulta su Italicum, poi subito il voto"
"Elezioni subito, prima possibile. Il messaggio degli italiani è chiaro". L'ha dichiarato a La Stampa Matteo Salvini, leader della Lega Nord, che ha anche spiegato che non voterebbe un governo per fare la legge elettorale: "No. Mi sta bene la legge elettorale che uscirà dalla sentenza della Consulta. E poi alle urne".
"Dico soltanto – ha aggiunto – che il proporzionale puro non mi piace. Però l'importante è votare". Su chi vedrebbe a Palazzo Chigi, Salvini ha affermato: "Il totonomime che stanno facendo è di pessimo gusto. Noi non ci uniamo al casting. Il Pd ha la maggioranza in Parlamento, scelga. Vigileremo che Renzi non faccia l'ennesima capriola e che qualcuno non tiri a campare. Ma nessun inciucio: è d'accordo anche Berlusconi".
"Noi della Lega – ha concluso Salvini – siamo pronti", "qualunque leadership e programma del centrodestra dovrà essere votato dagli elettori. Il tempo delle investiture dall'alto è finito". Il leader della Lega ha detto di volere le "primarie per dare vita a una federazione di partiti con identità diverse, ma uniti da un programma chiaro", farle a "gennaio andrebbe benissimo".
M5S e Lega chiedono voto immediato, Alfano: "Alle urne a febbraio 2017"
Dopo l'affermazione del No al referendum sulla riforma costituzionale da lui voluta, il presidente del consiglio Matteo Renzi s dimetterà, ma non subito. Dopo le prime consultazioni con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, infatti, il Premier ha deciso di congelare le sue dimissioni fino almeno all'approvazione della legge di bilancio dello stato. È stato lo stesso Mattarella a chiedere a Renzi di attendere alcuni giorni per scongiurare l’esercizio provvisorio di bilancio. L'intenzione del Premier però sembra quella di voler chiudere la partita quanto prima e sicuramente non andare oltre i prossimi giorni.
La manovra infatti dovrebbe essere licenziata mercoledì stesso in Senato ponendo la questione di fiducia, per la quale il ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha già ottenuto l'autorizzazione. Del resto la richiesta di tempi brevi verso le dimissioni e nuove elezioni è arrivata da più parti, anche dall'interno dello stesso Pd che riunirà la direzione questa settimana per fare il punto della situazione. La maggior parte dei partiti però sembra possibilista sull'ipotesi del congelamento purché non si dilunghi oltre la settimana.
Sicuramente la maggior parte delle opposizioni, M5S in testa, non vuole un governo tecnico dopo le dimissioni di Renzi e punta a elezioni immediata con l'attuale legge elettorale. L'approvazione della legge di bilancio però potrebbe non essere cosa semplice. Forza Italia, per bocca dei capigruppo, ha fatto sapere che "le ipotesi di approvazione accelerata della legge di Bilancio grazie addirittura a cosiddette ‘fiducie tecniche' sono del tutto impraticabili". Più possibilista Alfano che invece prevede elezioni a febbraio 2017 con il consultellum. "La data delle elezioni potrebbe cadere non in primavera, ma in inverno, a febbraio 2017. "Fare un governo dopo questo esecutivo è molto difficile" ha spiegato il leader di Ncd