Liguria, sentenza storica: condannati boss della ‘ndrangheta, è la prima volta in quella regione
Il Processo "La Svolta", che vedeva sul banco degli imputati 36 persone accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso, si è concluso con una raffica di condanne in primo grado: 16 anni di reclusione per Maurizio Pellegrino e Giuseppe Marcianò, 13 anni per Vincenzo Marcianò. Gianni Pellegrino è stato condannato a 10 anni di carcere, Omar Allavena ed Ettore Castellana a 7. Alla lettura della sentenza i parenti di alcuni imputati hanno inscenato una dura protesta in aula. I giudici hanno invece assolto l’ex Sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino e il suo ex city manager, Marco Prestileo, perché il fatto non costituisce reato: il pubblico ministero contestava ai due il concorso esterno in associazione mafiosa e aveva chiesto una condanna a 6 anni di reclusione. A seguito dell’indagine, Scullino si era dimesso dalla carica di primo cittadino di Ventimiglia e il Comune era stato commissariato.
L'inchiesta era partita in seguito a una serie di incendi dolosi che avevano colpito automobili, moto e negozi di imprenditori e amministratori pubblici del ponente ligure e la sentenza a cui si è arrivati ha una portata storica: è la prima volta che un tribunale sancisce la presenza di un'organizzazione criminale in Liguria. Alla lettura della sentenza la situazione è esplosa e Vincenzo Marcianò ha iniziato a minacciare i giudici: "È meglio se da qui non mi fate più uscire, perché se esco vi taglio la gola a tutti". "Ti sei venduto il processo. Sei un coso lordo – ha imprecato contro il presidente del collegio giudicante, Paolo Luppi-. Sei un infame. Ti sei messo d’accordo con il pm. L’homo sapiens! Sa tutto lui!".