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Liceo Classico, studenti in fuga e iscrizioni in declino. Cosa sta cambiando?

I numeri dicono che il più tradizionale degli indirizzi scolastici è in crisi, negli ultimi 4 anni ha perso il 10% degli iscritti. Eppure le statistiche dicono che chi lo sceglie trova lavori migliori degli altri.
A cura di Silvia Buffo
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Scultura ritraente il poeta epico greco Esiodo
Scultura ritraente il poeta epico greco Esiodo

Il Liceo Classico perde iscritti, i numeri parlano chiaramente. Il declino è avvenuto drasticamente negli ultimi quattro anni, a differenza delle altre scuole che non hanno subito stravolgimenti, eccetto quelli di accogliere gli studenti in fuga dal Classico. Perché la più tradizionale delle scuole perde consensi? Cosa sta cambiando nell'interesse e nelle preferenze degli adolescenti che si accingono a scegliere l'indirizzo più adatto al proseguimento degli studi? Il 2013 contava circa 170mila iscritti, mentre oggi a frequentare il Liceo Classico solo in 148mila, il che vuol una sostanziale perdita di oltre il 10% per cento.

I punti di debolezza del Classico: poco spazio alle Materie scientifiche e alle lingue straniere

A beneficiare di questo slittamento sono stati gli altri indirizzi, in particolare i licei linguistici che incrementano le iscrizioni di circa 50mila unità. Negli ultimi 4 anni 1,2 milioni i ragazzi hanno scelto di continuare il proprio iter scolastico scegliendo il linguistico. Mario Rusconi, Vice Presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, si è così espresso nell'intento di illustrare le motivazioni secondo le quali il Classico stia perdendo consensi.

Negli ultimi anni famiglie e genitori vedono il liceo classico, dove il 60-70% della didattica è assorbito da latino e greco, come qualcosa di poco moderno, mentre si dovrebbe puntare di più su materie e discipline che hanno maggiore appeal, come le scienze e le lingue straniere; quei licei classici che hanno scelto questa strada, infatti, sono riusciti a scongiurare l’esodo degli studenti.

Un titolo che sembra poco ‘spendibile' ma in realtà lo è più di quanto di possa pensare

Il Liceo Classico semprerebbe assorbire e monopolizzare la concentrazione degli studenti con il complesso studio che le materie di Greco e Latino per loro natura richiedono e che, nel panorama attuale, semprerebbero poco spendibili e non pertinenti alla preparazione all'accesso ad alcune facoltà che prometterebbero un'occupazione. Non è un caso che la maggiornaparte degli iscritti abbiamo una estrazione medio-borghese e forse meno urgenza di lanciarsi a caldo nel mondo del lavoro. I genitori che iscrivono i propri figli al Classico puntano sulla formazione umanistica e non sbagliano, non solo per le ‘incomparabili' basi letterarie e filogiche con cui preparano i ragazzi alla difficoltà del mondo universitario – ed è indubbio che ci arrivino più allenati – ma anche perché in realtà, parlando in maniera ‘venale', di ‘spendibile' c'è tanto. Oggi la comunicazione sembra aver conclamato la sua era attraverso internet e sempre più aziende prediligono chi ha padronanza della lingua, delle strutture sintattiche e grammaticali e dei processi comunicativi. Quindi dovrebbero a ragione incrementarsi le iscrizioni anzicché diminuire dato che la dialettica, oggi molto spendibile, non solo nelle facoltà umanistiche e di comunicazione ma anche nella Giurisprudenza ad esempio, affonda le proprie radici nella classicità.

Le eccellenze italiane si formano al Liceo Classico

Le eccellenze provengo dai ‘superstiti' del Liceo Classico. I bilanci annuali rivelano tutti lo stesso dato: gli studenti del Classico sono i più bravi: nello specifico il tasso di promozione è del 96% e il restante 4% al massimo è stato bocciato una volta sola nell'arco di un intero quinquennio. A conferma di ciò anche il voto di maturità: 1 diplomato su 4 raggiunge più di 90, e più del 10% scala la vetta del 100. Ad avere la meglio nei risultati sono le ragazze, che costituiscono il 70% della popolazione studentesca di tutti i licei.

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