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Licenziato perchè faceva “troppe pause in bagno” dopo un trapianto di rene

Lʼepisodio è stato denunciato dal sindacato Fim-Cisl e sarebbe avvenuto nell’azienda Metalcastello che produce ingranaggi a Castel di Casio, nel Bolognese. La replica della società: “Accuse false, il lavoratore non rispettata le norme di sicurezza”.
A cura di Biagio Chiariello
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Scontro a Castel di Casio, nel Bolognese, tra il sindacato Fim-Cisl e l'azienda Metalcastello. In un comunicato della sigla sindacale viene contestato il licenziamento di un lavoratore per via delle troppo numerose pause in bagno, nonostante l’uomo avesse di recente subito un trapianto di reni. La società però nega: "Si tratta di un'accusa falsa che respingiamo con forza".

Nello specifico la Fim-Cisl segnala il “grave episodio" del “lavoratore che, avendo subito un trapianto di rene, necessitava di ripetute pause fisiologiche durante l'orario di lavoro", ma "è stato licenziato" dall’azienda leader negli ingranaggi. La Metalcastello – osserva ancora il sindacato – avrebbe negli anni "proceduto con numerose contestazioni fino ad arrivare ad oggi con il recapito della lettera di licenziamento". E ancora: "L'Azienda con tale atto ha contravvenuto ai doveri morali di correttezza e buona fede, violando quanto sancito dallo stesso contratto collettivo nazionale di lavoro che impone una particolare attenzione a tutti i lavoratori che, come nel caso specifico, soffrono di determinate patologie". Il sindacato ha già dato mandato al proprio legale di fiducia, l'avvocato Livio Mercatante, di assistere il lavoratore e auspica che l'azienda riveda la propria posizione e ritiri il licenziamento.

Immediatamente è giunta la risposta dell'impresa meccanica che spiega: "Il licenziamento irrogato da Metalcastello, nella fattispecie, ha ad oggetto la reiterata violazione da parte dell'interessato di obblighi e regole di comportamento sul lavoro a tutela della sicurezza e della salute di tutti i dipendenti: in particolare si tratta delle prescrizioni sul divieto di fumo in aree ad alto rischio e più in generale sulle norme di sicurezza. Non c’è alcuna correlazione con i problemi di salute del lavoratore citato e il rischio di un incendio gravemente colposo, in grado di mettere a rischio l'incolumità delle persone e delle cose, eventualità sulla quale l’azienda deve vigilare con la massima attenzione".

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