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Libia, Tobruk chiede l’intervento italiano. L’Esercito: “Se Renzi vuole siamo pronti”

Il Presidente del parlamento libico di Tobruk chiede maggiore impegno all’Italia. Il capo di stato maggiore dell’Esercito: “Se Governo vuole pronti a partire”.
A cura di Antonio Palma
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"L'Italia giochi un ruolo importante" in un eventuale pattugliamento del Mediterraneo per impedire che le armi giungano a gruppi terroristici. Lo ha dichiarato il Presidente del parlamento libico di Tobruk, quello riconosciuto dalla Comunità internazionale e che si frappone alle diverse fazioni in lotta nel paese nordafricano. In un'intervista rilasciata all'Ansa, Aqila Saleh ha sottolineato i pericoli che corre anche il nostro Paese se la Libia dovesse cadere interamente in mano all'Isis o ad altri gruppi terroristi che si stanno fronteggiando in questi mesi. "L'Isis e al Qaida possono passare dalla Libia all'Italia e ciò è un grande pericolo visto che molti terroristi sono in Libia" ha spiegato il rappresentante del parlamento libico, aggiungendo: "Per questo auspichiamo il sostegno dell'Italia per lottare contro il terrorismo". "Auspichiamo un atteggiamento serio e chiaro dell'Italia e siamo stati rassicurati in questo senso quando il ministro degli Esteri italiano a ricevuto il suo omologo libico", ha detto Saleh riferendosi all'incontro di sabato scorso a Roma fra Paolo Gentiloni e il collega libico Mohamed al-Dairy. "C'è un consenso internazionale che il terrorismo è un pericolo per tutto il mondo: se i terroristi entrano in Libia andranno anche a Roma e in Egitto e dappertutto" ha sostenuto il capo del parlamento di Tobruk.

"Se Governo vuole pronti a partire"

"Se il governo dovesse dare il via a un intervento in Libia, noi siamo pronti" ha spiegato intanto il neocapo di stato maggiore dell'Esercito, generale Danilo Errico. In un ‘intervista al Corriere della Sera, il generale ha spiegato però che "ci sono azioni diplomatiche in corso, la situazione è complessa, si sta cercando la costruzione di un consenso internazionale e ogni decisione dipenderà da questo consenso". Su quali forze l'Italia potrebbe mettere in campo in caso di intervento il capo di stato maggiore non si sbilancia. "Il tipo di intervento determinerà impiego, armamento, addestramento e composizione delle forze. Io posso solo assicurare che cercheremo di fare ciò che ci sarà chiesto" ha sottolineato infatti Errico, concludendo: "Confido nel fatto che, se ci assegnano un compito, mi daranno le risorse necessarie per svolgerlo, anche in questo momento di crisi".

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