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Leopolda 2014, Renzi: “Da qui siamo partiti per cambiare l’Italia”

La lunga seconda giornata della Leopolda 2014: assieme al Presidente del Consiglio Renzi tutti i big del Governo, da Delrio alla Boschi.
A cura di Redazione
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ORE 18:00 – Ultime battute per quel che concerne la fase di discussione ai tavoli tematici (si dovrebbe chiudere alle 18:30), con i ministri Boschi e Madia che hanno catalizzato l'attenzione di giornalisti e militanti. Il ministro per le Riforme, che ha rilasciato pochissime battute ai cronisti, ha ricordato la necessità di proseguire il percorso di riforme costituzionali e ha spiegato il motivo di alcune scelte di fondo dell'esecutivo (su superamento del bicameralismo perfetto e sulla legge elettorale), tacendo però di fronte a chi le chiedeva di replicare ai rilievi sull'eccessivo uso dello strumento dei decreti e del ricorso alla fiducia. La Madia ha invece rivendicato il lavoro sulla pubblica amministrazione, ripetendo che la volontà del Governo è quella di "valorizzare i dipendenti pubblici nel loro servizio ai cittadini": risposte evasive, invece, sulla conferma del blocco degli stipendi nella legge di stabilità.

ORE 16:30 – Terminata la fase assembleare, ricomincia il dibattito nei tavoli tematici. A discutere con militanti e cittadini sono anche molti dei big del Governo Renzi, dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi (che sta illustrando le riforme costituzionali con il deputato Emanuele Fiano), a quello della Difesa Pinotti, degli Affari Regionali Lanzetta, fino al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Che, poco prima, così si era espresso ai nostri microfoni in relazione al confronto con la manifestazione della Cgil a Roma che ha visto la partecipazione di molti esponenti del Partito Democratico:

ORE 15 – Sul palco della Leopolda sale Raffaele Cantone, Presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, che rivendica l'impegno del Governo nel contrasto alla corruzione ed al malaffare soprattutto nella vicenda Expo 2015: "Bisogna capire che la corruzione è il male assoluto, i corrotti ed i corruttori ci stanno bruciando il futuro". Sul palco sempre Matteo Renzi, a presentare i relatori e a lanciare gli ormai classici "filmati".

ORE 12:45 – Sta per terminare la prima fase della seconda giornata della Leopolda, con i primi 50 tavoli tematici che si avviano a conclusione dopo aver elaborato le prime proposte (che poi saranno "raccontate" nella successiva fase assembleare). Sul palco, intanto, anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha dato il benvenuto agli ospiti ed ha introdotto l'intervento del Sindaco di Bari De Caro. Inevitabile, intanto, il confronto con la parallela manifestazione della Cgil a Roma, anche se Luca Lotti ai nostri microfoni smorza le polemiche e rivendica il valore "politico" della partecipazione alla Leopolda:

Molto più conciliante Maria Elena Boschi, che spiega come la Leopolda sia anche una risposta sui temi alla manifestazione della Cgil a Roma:

In sala ache Gennaro Migliore, che ha provato invece a tenere assieme i due appuntamenti, ribadendo di non sentirsi affatto a disagio alla Leopolda (dove era già stato negli ani scorsi), malgrado la scelta dei suoi ex compagni di partito di Sinistra Ecologia e Libertà:

Un messaggio più diretto alla Cgil è quello di Pina Picierno, europarlamentare del Partito Democratico e già nella prima segreteria targata Matteo Renzi:

"La Leopolda non è mai stato un partito e nemmeno una corrente". Sono le parole del segretario del Pd e presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in apertura della kermesse fiorentina. Parlando della scenario utilizzato per l'occasione, quella di un garage, ha aggiunto: "E' il posto in America delle start up, in Italia si sono sempre fatte battute sulle differenze con i nostri garage. Tocca a noi farle smettere. Ma il garage è anche il luogo in cui la macchina è ferma e bisogna farla ripartire". Tra i temi toccati dalla quinta edizione dell’appuntamento alla Stazione Leopolda, c’è quello del lavoro, un nodo che affronterà la manifestazione nazionale della Cgil in programma a Roma sempre oggi, 25 ottobre. "Ho grande rispetto per la manifestazione della Cgil che però come dimostra Vendola si sta caricando di grandi significati politici. Quella piazza è di protesta sindacale e politica e io la rispetto ma la Leopolda è un'altra cosa: non si protesta ma si propone”, ha detto Renzi  poi intervenuto da Firenze al Tg de La7.

"La Leopolda del 2011 – ha spiegato ancora il Premier – mi ha fatto capire che questo Paese era scalabile, so che questo termine creerà polemiche ma lo dico: per anni ci hanno raccontato che l'Italia era un Paese chiuso, eppure giorno dopo giorno ci rendevamo conto che si potevano cambiare le cose sul serio, presa, rivoltata e cambiata".  La nuova sfida, per Renzi, è una sola. "Siamo partiti da 0, ci siamo presi il partito, siamo al governo del Paese, stiamo facendo quello che volevamo, abbiamo smentito tutti. Ma non serve a niente se non smentiremo il luogo comune che l'Italia è irriformabile, lo pensano a Bruxelles, a Roma, dietro l'angolo, sono dovunque".

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