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Leone Cecil, l’ex assistente del dottor Palmer: “Abusò di me sessualmente 10 anni fa”

Tammy Brevik, ex assistente del dentista che ha ucciso il leone Cecil, racconta che 10 anni fa venne violentata dal medico.
A cura di D. F.
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Che Walter Palmer, il dentista che ha ucciso il leone Cecil durante una battuta di caccia illegale, non fosse uno "stinco di santo" era ormai chiaro a tutti. Ricercato dalla polizia dello Zimbabwe, all'indomani delle accuse ha maldestramente tentato di difendersi ammettendo di aver ucciso il felino ma dicendo anche non aver mai saputo che l'animale era conosciuto. Come se la sua fama cambiasse veramente le cose, come se uccidere un leone sconosciuto non fosse altrettanto grave.

Ebbene, Walter Palmer è in realtà stato condannato in passato a pagare 127mila dollari per aver abusato sessualmente della sua assistente, la 43enne Tammy Brevik, che nel 2005 lo denunciò accusandolo di aver pronunciato frasi pesanti sul suo conto, palpeggiandola nei genitali, sul seno e sui glutei. Insomma, il dentista era noto per essere un poco di buono. A dieci anni di distanza da quegli episodi Palmer è finito sulle pagine dei giornali di tutto il mondo: sbeffeggiato e accusato di aver ucciso un simbolo dello Zimbabwe, l'uomo è ora ricercato dalla polizia che ha già tratto in arresto i suoi complici. A quanto pare avrebbe sborsato la bellezza di 55mila dollari per poter uccidere il felino prima ferendolo con una freccia avvelenata, quindi finendolo dopo una lunghissima e atroce agonia.

L'abbattimento del leone Cecil è già costato caro al dottor Palmer: la derisione globale lo ha costretto a chiudere il suo studio dentistico non rima di scrivere un messaggio ai suoi pazienti, chiedendo loro di rivolgersi ad altri medici per le emergenze. L'ambulatorio nel frattempo è diventato un memoriale in onore del leone: centinaia di lettere e peluche sono stati appoggiati all'ingresso per ricordare il felino e, ovviamente, condannare l'orribile pratica del bracconaggio di cui si è macchiato Walter Palmer.

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