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L’Europa boccia la legge di stabilità: “A rischio i 3 miliardi di investimenti”

Dalla Commissione Europea un alert sui conti del nostro Paese: “C’è il rischio che la bozza del piano per il 2014 non rispetti le regole del Patto di stabilità”.
A cura di Redazione
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Senza modifiche sostanziali alla legge di stabilità, l'Italia rischia di non centrare gli obiettivi di contenimento del debito previsti dal patto di stabilità e crescita e dunque di non poter usufruire della cosiddetta clausola sugli investimenti, che avrebbe dovuto regalare risorse preziose per la ripresa economica nel 2014. La bordata arriva direttamente dalla Commissione Europea, che sottolinea come la bozza della legge di stabilità (ricevuta, lo ricordiamo, nelle ultime ore utili e dopo un Consiglio dei ministri complicatissimo per il ministro dell'Economia Saccomanni) presenti "il rischio che non siano rispettate le regole del Patto di stabilità e crescita, in particolare per quel che concerne l'obiettivo di riduzione del debito pubblico nel 2014".

Se le cose non dovessero cambiare tramite modifiche sostanziali in Parlamento, dunque, l'Italia potrebbe non aver accesso alla clausola sugli investimenti che, come ricorda Repubblica, permette di essere esonerati "dall'obbligo di ridurre ulteriormente il deficit/Pil verso l'obiettivo di medio termine (0,5%) per fare investimenti favorevoli alla crescita, limitati al cofinanziamento dei programmi strutturali dei fondi di coesione comunitari e a quelli delle infrastrutture di interesse europeo". Una possibilità che, tradotta in parole povere, avrebbe permesso al Governo di poter contare su circa tre miliardi di euro di investimenti, fondamentali per la ripresa del sistema produttivo.

Dal ministero per ora c'è cautela e si ricorda che tali valutazioni vengono "da una stima di crescita del prodotto che, come è noto, non coincide con quella del Governo italiano e comporta implicazioni per le proiezioni di finanza pubblica". E soprattutto che tale valutazione per ora non "tiene conto di importanti provvedimenti annunciati dal Governo, anche se non formalmente inseriti nella Legge di stabilità, e già in fase di attuazione".

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