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Legge elettorale, oggi ltalicum arriva alla Camera

Matteo Renzi appare stretto nella morsa di Forza Italia e Nuovo Centrodestra: Berlusconi punta a chiudere subito, Alfano vuole legare la legge elettorale ella riforma costituzionale del Senato, per la quale servirebbero anni.
A cura di D. F.
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Approda oggi alla Camera dei Deputati l'attesa riforma della Legge Elettorale. Ieri Matteo Renzi ha incontrato Verdini e Gianni Letta, e chiamato al telefono Angelino Alfano, nel tentativo di trovare la quadra. Nel frattempo stamattina il gruppo del Partito Democratico si è dato appuntamento per discutere la linea da tenere. quel che è certo è che alle 11 l'Italicum arriverà nell'aula di Montecitorio: verrà innanzitutto verificata l'ammissibilità dei 40 emendamenti presentati finché, intorno alle 16, non prenderanno il via le operazioni di voto. La situazione appare però tutt'altro che fluida, anche se Renzi, fiducioso, dichiara: "Siamo alla stretta finale, possiamo davvero portare a casa la legge elettorale entro la settimana. Berlusconi scenderà a Roma per parlare con i suoi domani, mentre io sarò a Tunisi". Da Forza Italia, tuttavia, ieri sono arrivati messaggi poco rassicuranti: "In queste ore fioccano proposte e soluzioni, più o meno fantasiose, per arginare la portata della nuova legge elettorale – ha detto Deborah Bergamini, responsabile Comunicazione di FI – Tutte al di fuori di un accordo forse troppo chiaro per quella parte della politica ancora allergica alla consequenzialità tra decisioni e fatti e nostalgica delle vecchie dinamiche di impaludamento parlamentare di qualsiasi riforma. Forza Italia ha una posizione sola, ed è quella che abbiamo assunto dall'inizio: c'è un patto, noi lo rispettiamo".

Renzi però sembra schiacciato dalla proposta, avanzata dall'onorevole Alfredo D'Attorre del PD, di presentare l'Italicum solo alla Camera. Proposta bocciata da Brunetta: "Cambiare la legge elettorale solo per la Camera creerebbe solo caos, caos che la Corte costituzionale non potrà far altro che dichiarare illegittimo alla prima occasione. Non si conoscono ancora i dettagli tecnici dell'emendamento, ma è certo che una riforma della legge elettorale prevista per un solo ramo del Parlamento sarebbe incostituzionale e irragionevole".

La grana del presidente del Consiglio si chiama Nuovo Centrodestra. L'alleato di governo, infatti, punta a legare la legge elettorale con la riforma del Senato, facendo dunque slittare il tutto a fine legislatura visti i lunghi tempi previsti per una riforma costituzionale. Se ciò avvenisse, però, il premier del "fare" – che aveva promesso di chiudere entro la settimana – incasserebbe la prima sconfitta. Come potrebbe giustificarla a chi – nel partito – l'ha scelto per fare "tutto e subito"?

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