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Opinioni

Legge elettorale: al posto del Porcellum, una nuova legge Calderoli?

Continua la lenta guerra di posizione sulla riforma della legge elettorale. Dopo il blitz di Pdl, Lega ed Udc si tratta su una soluzione di compromesso: e la proposta arriva ancora da Calderoli.
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Altro giro, altra corsa. Ci eravamo lasciati al "blitz" di Pdl, Lega ed Unione di Centro che, forzando la mano, avevano approvato modifiche al Porcellum con l'inserimento delle preferenze ed un premio di maggioranza del 12,5% alla coalizione in grado di ottenere almeno il 42,5% dei consensi. Una forzatura giudicata inaccettabile dal Partito Democratico, che ha rilanciato i timori di una legge elettorale costruita su misura per rendere ingovernabile il Paese e per impedire che il centrosinistra (ben più che Grillo) abbia i numeri per formare il prossimo Governo. Di pari passo è cominciata la trattativa sui numeri, con le ipotesi di abbassare la soglia al 40% (sulla quale convergono praticamente tutti) o di garantire al partito che ottiene più voti il cosiddetto "premio di consolazione" del 10%, come suggerito dal professor D'Alimonte. Una trattativa lunga e complessa, nella quale si è inserito il padre del Porcellum, Roberto Calderoli, con una proposta (inserita come sub emendamento al ddl Malan) tanto cervellotica da sembrare efficace, tanto cerchiobottista da poter mettere tutti d'accordo. Si tratta del premio di maggioranza variabile. In poche parole, nell'ipotesi in cui nessuna lista (o coalizione ovviamente) arrivi al 40% dei consensi, i seggi verranno ripartiti proporzionalmente, ma maggiorati del 20% alla lista che abbia ottenuto maggiori voti validi. Anche su questa cifra del mini – premio, tuttavia, si continua a discutere, con il Partito Democratico che parla di alzare la quota almeno al 30%, il PDL che, per bocca di Maurizio Gasparri, fa sapere di non poter andare oltre appunto la soglia del 20% e lo stesso Calderoli che media al 25%.

Intanto anche intorno alle preferenze si prevede battaglia. Perché se anche dovesse materializzarsi un accordo fra i partiti sul premietto di maggioranza e sulle soglie di sbarramento, non è affatto detto che la norma sulle preferenze (che continua a non piacere a molti) passi l'esame di Camera e Senato. Anche perché nel frattempo i meccanismi di bilanciamento fra liste bloccate e preferenze rischiano di far inceppare il tutto, come evidenziato anche dall'approvazione dell'emendamento che assegna la precedenza al candidato del "listino" nel caso di un solo eletto nella circoscrizione. Un ulteriore schiaffo alla volontà popolare. Ma nemmeno questo sembra essere un caso, in questo pasticciaccio brutto che rischia di riportare gli italiani al voto con il Porcellum. E con un esito delle politiche 2013 che pare già scritto.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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