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Legge di Stabilità, Renzi: “Paghino le Regioni non le famiglie”

Dopo l’attacco dei governatori, Renzi insiste: “Le Regioni facciano la loro parte perché qualcosa da farsi perdonare ce l’hanno”.
A cura di Antonio Palma
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"È da venti anni che pagano solo le famiglie, è ora che paghino anche Comuni e Regioni". È quanto affermato questa sera dal Premier Matte Renzi nel corso di un'intervista rilasciata al Tg1 sulla nuova legge di stabilità appena varata dal governo. "Le Regioni facciano la loro parte anche perché qualcosa da farsi perdonare ce l’hanno" ha insistito Renzi rispondendo ai governatori delle Regioni che già sono scesi sul piede di guerra dopo i tagli annunciati.  Il Presidente del Consiglio dunque va avanti per la sua strada nonostante le critiche di tutti i presidenti di Regione con in testa il governatore del Piemonte e Presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. Rispondendo proprio a quest'ultimo che ha chiesto un incontro urgente a Palazzo Chigi per discutere della questione, Renzi ha dichiarato: "Noi discutiamo con tutti, figuriamoci se non discutiamo con i presidenti delle regioni. Però, non prendiamoci in giro, una cosa è tagliare i servizi sanitari, che sarebbe inaccettabile, altra cosa è dire che magari si fa qualche asl in meno o qualche primario e aiuto primario in meno o che magari il costo delle siringhe o delle attrezzature ospedaliere è uguale dappertutto".

"Tagliare i servizi mai, tagliare gli sprechi sempre"

"Tagliare i servizi mai, tagliare gli sprechi sempre" ha sentenziato poi il Premier, assicurando: "Sono assolutamente certo che anche con le regioni prevarrà il buonsenso". Intanto come ha spiegato Sergio Chiamparino, la controproposta delle Regioni sarebbe già pronta con un piano che prevede tagli ma anche una rimodulazione delle entrate. "Abbiamo detto al governo che siamo pronti con delle proposte che ci consentono di rispettare il saldo dei quattro miliardi di taglio. Ma il grado di complessità tecnico è molto elevato e richiede un confronto per il quale occorre un mandato politico che deve venire da un incontro a Palazzo Chigi" ha scritto Chiamparino.  Del resto secondo Renzi, che ha incassato anche l'approvazione di Napolitano,  è stata fatta una manovra corretta e che rispetta "tutte le regole" quindi, si esclude  "l'apertura di una procedura di infrazione" da parte dell'Ue. "Se c'è bisogno di discutere con l'Ue siamo pronti, ma questa manovra va nella direzione che serve al Paese" ha concluso il Premier.

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