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Legge di stabilità, per Padoan “rispetteremo il 3%”

“La correzione del deficit strutturale nella legge di Stabilità resta dello 0,1 per cento”, ha detto il ministro dell’Economia. Sul pareggio di bilancio potrebbe esserci un ritardo.
A cura di Biagio Chiariello
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"Il limite del 3% sarà rispettato, staremo sotto e andremo avanti con il consolidamento strutturale". A garantirlo è il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, al termine dell'Ecofin. Per quanto concerne il rispetto della Legge di Stabilità agli impegni Ue, il ministro ha risposto: "Quello che conta è che continuiamo ad avere il target del pareggio, c'è solo un ritardo dovuto al fatto che ad aprile, quando abbiamo preso gli impegni, la previsione di crescita era l'1,1% più alta di oggi per il 2015, il contesto si è altamente deteriorato". Nel frattempo, la Camera dei deputati ha approvato la risoluzione che autorizza a rinviare al 2017 il pareggio di bilancio. E chi gli chiede se gli sforzi della legge di stabilità saranno sufficienti a Bruxelles, Padoan replica: “Sono fiducioso, perché le nostre relazioni con la Ue sono molto costruttive, usiamo la flessibilità nelle regole e abbiamo un dialogo aperto con la Commissione”.

Eppure fonti Ue alla Reuters avrebbero manifestato meno ottimismo: la manovra sarebbe a rischio bocciatura; il progetto di bilancio italiano sarà giudicato anche sulla base del criterio di un aggiustamento strutturale di "almeno lo 0,7% del Pil". Padoan all'Ecofin ha confermato che l'aggiustamento strutturale non sarà superiore allo 0,1% del Pil. C’è da dire che nel tardo pomeriggio di oggi il premier Matteo Renzi avrebbe sentito il presidente della Commissione Ue, Juncker. Oltre al documento finanziario sulla manovra da 30 miliardi, in Cdm verrà presentato anche il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e il bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. Su eventuali correzioni al testo Padoan ha riferito di alcune componenti aggregate presentate da Renzi, ma “la legge deve ancora essere approvata”, ed “è un po' presto per dire che bisogna correggere qualcosa che non è stato ancora finalizzato”.

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