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Legge di stabilità: l’Italia supera l’esame europeo, Francia bocciata

Via libera definitivo dalla Commissione Europea alla manovra del Governo Renzi: “Quanto fatto è sufficiente, ma occorre completare riforme strutturali”. Perplessità sui conti francesi e nuovo “richiamo” alla Germania.
A cura di Redazione
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Via libera anche della Commissione Europea alla legge di stabilità presentata dal Governo Renzi: non ci sarà dunque la temuta procedura d’infrazione per debito eccessivo, anche se c’è una avvertenza a “continuare il monitoraggio specifico e decise azioni specifiche” e i commissari ribadiscono di considerare “cruciale la piena implementazione delle riforme strutturali in atto e in programma”. Esame superato anche dal Belgio, mentre alla Francia sono stati concessi due anni per rientrare entro il limite del 3 percento del rapporto fra deficit e prodotto interno lordo. Come riporta il Corsera, la Commissione ha inteso non penalizzare il nostro Paese in questo momento, con “il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici che ha spiegato che «l’applicazione rigida della regola del debito avrebbe richiesto una correzione troppo brutale, avrebbe messo l’Italia in una situazione economica insostenibile»”. Dubbi anche sulla Germania, nella considerazione dell’elevatissimo surplus di parte corrente (al 6 percento del Pil), con l’apertura di una procedura specifica (anche se di rilevanza minore).

Per quel che concerne l’Italia, si attende ora la lettera in cui verranno specificate le osservazioni sulla manovra, ma è già noto che non verrà cambiata la categoria di rischio (resta la 5, ovvero il limite ultimo prima della procedura di infrazione), anche perché permangono “squilibri macroeconomici eccessivi”. A preoccupare sono sempre i bassi livelli di crescita e di produttività, che vanno inseriti in un contesto di debito pubblico elevatissimo: così, notano i commissari, “serve un’azione in grado di ridurre il rischio di effetti avversi sull'economia italiana e data la sua dimensione di conseguenze negative per l'unione economica e monetaria nel suo insieme”. Per ora però, quanto fatto dal Governo è “sufficiente”.

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