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Legge di Bilancio, spunta la clausola di salvaguardia sulla voluntary disclosure

Nella bozza della Legge di Bilancio sarebbe presente una clausola di salvaguardia relativa al gettito della Voluntary disclosure. In caso di mancati incassi, aumenterebbero le accise di alcolici e prodotti energetici.
A cura di Charlotte Matteini
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Renzi e Padoan in Consiglio dei Ministri

Potrebbe rispuntare la cosiddetta clausola di salvaguardia. Nella bozza della Legge di Bilancio, sembrerebbe infatti comparire una clausola di garanzia posta sui possibili mancati incassi generati dalla voluntary disclosure. Secondo le previsioni dell'Esecutivo, infatti, la voluntary disclosure dovrebbe garantire fino a 1,6 miliardi di euro di entrate nelle casse dell'Erario, ma il gettito che verrà generato è difficilmente prevedibile in realtà. Così, per ovviare a un potenziale mancato incasso, nel testo della Legge di Bilancio sarebbe stata inserita una clausola di salvaguardia che prevede "la compensazione dell’eventuale differenza per il 50%" quindi per una somma pari a 800 milioni di euro "mediante incremento delle accise di cui alla direttiva 2008/118/CE del Consiglio del 16 dicembre 2008". Tradotto? Aumento di accise su alcolici e prodotti energetici.

"Se sarà confermato quello che si legge nelle bozze è chiaro che il Parlamento la stralcerà. Evidentemente il governo è stato costretto a inserirla per rassicurare Bruxelles sulle possibili mancate coperture, ma così com'è quella previsione è illegittima e verrà soppressa", hanno dichiarato fonti parlamentari spiegando che la riforma del Bilancio approvata lo scorso luglio esclude categoricamente il ricorso strumenti di questo tipo e, inoltre, prevede che nel caso alcune misure non raggiungano l'incasso preventivato, a pagare sia il ministero responsabile delle previsioni attraverso il proprio bilancio di competenza. Solamente in caso di incapienza del ministero, dunque, il governo può intervenire con un decreto ad hoc per snaare il "buco" di bilancio e non inserendo preventivamente clausole di salvaguardia come accadeva in passato.

Intanto sul Bilancio pesano ancora le clausole esistenti,ovvero quelle relative all'aumento delle aliquote Iva disinnescata soltanto per il 2016 ma ancora attiva per i prossimi anni. Secondo la bozza della manovra, infatti, dal 2018 l'Iva al 10% salirebbe al 13% mentre quella al 22% arriverebbe a toccare quota 25% e l'anno successivo verrebbe inoltre incrementata di ulteriori 0,9 punti percenutali.

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