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Legalizzazione cannabis, lunedì si va in Aula con 1.700 emendamenti

La maggior parte (circa 1.300) di sono di Ap. Visto il numero ingente di proposte di modifica, le commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera hanno deciso così: niente esame e voto degli emendamenti, ma ddl direttamente in Parlamento lunedì prossimo. Un passaggio che comporterà certamente uno slittamento a settembre del voto.
A cura di Claudia Torrisi
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Il ddl sulla legalizzazione della cannabis arriverà in Aula, così come stabilito, lunedì prossimo con il suo carico di 1.700 emendamenti – in gran parte (circa 1.300) presentati da Area popolare. Hanno deciso così le commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera, considerato il gran numero di proposte di modifica: niente esame e voto degli emendamenti, ma ddl direttamente in Parlamento lunedì prossimo. Un passaggio che comporterà certamente uno slittamento a settembre del voto.

La relatrice per la commissione Affari sociali, Margherita Miotto (Pd), aveva chiesto del tempo per esaminare nel merito gli emendamenti. A lei si era associato il capogruppo dem in commissione Giustizia, Valter Verini. Ma per Daniele Farina di Sinistra italiana, relatore della commissione Giustizia del ddl, l'arrivo in Aula programmato da una riunione della capigruppo per lunedì non era procrastinabile. Le commissioni hanno quindi deciso di non procedere all'esame degli emendamenti e di portare quindi il ddl in Aula senza mandato ai relatori. Secondo Donatella Ferranti, presidente della Commissione Giustizia, questo porterà necessariamente "all'impossibilità di votare il ddl prima della pausa estiva. In Aula gli emendamenti saranno 1.700 o magari 2.000, e se si vuole almeno esaminare i principali si inizierà a votare a settembre. Purtroppo sta andando come per le unioni civili in Senato, solo con un clima più ‘civile'".

Soddisfatto, invece, il commento di Farina, secondo cui "nonostante i predicatori medioevali, lunedi’ 25 luglio l’Aula di Montecitorio affronterà la discussione generale sul progetto di legge di legalizzazione della cannabis. Non sono bastati 1700 emendamenti e articoli aggiuntivi ad affossare le ragioni urgenti di una modifica dell’attuale legislazione". Per la prima volta, ha aggiunto, un impianto non proibizionista prova a disegnare il futuro. I deputati artefici di una così corposa manovra ostruzionistica dovrebbero rispondere dei risultati catastrofici con cui ci confrontiamo e ammettere la necessità di cambiare strada. La discussione continuerà, verosimilmente, a settembre e tutti gli esiti restano aperti ma lunedì prossimo si compie un primo passo fondamentale".

Anche Benedetto Della Vedova, promotore dell’intergruppo cannabis legale, ha guardato con entusiasmo all'approdo del ddl in Aula il 25 luglio, parlando di "un fatto storico": "Da lunedì prossimo ci si confronterà finalmente nel merito, tra i difensori dello status quo e quanti ritengono che un regime di regolamentazione legale sia chiaramente meglio, da tutti i punti di vista, del regime di liberalizzazione criminale a cui oggi consegniamo milioni di consumatori di hashish e marijuana".

I 1.700 emendamenti al ddl sono stati oggetto durante la giornata di uno scambio su Twitter tra Roberto Saviano e il deputato di Area Popolare, Maurizio Lupi.

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