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Lega Nord al verde, 76 dipendenti in cassa integrazione: “Vi siete fregati tutto”

Il leader del Carroccio Matteo Salvini: “Siamo poveri in quanto a soldi, ma ricchi di idee e consensi, per questo abbiamo deciso di tagliare le spese del partito e puntare sul nostro generosissimo volontariato”.
A cura di D. F.
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"Siamo poveri in quanto a soldi, ma ricchi di idee e consensi, per questo abbiamo deciso di tagliare le spese del partito e puntare sul nostro generosissimo volontariato". A dirlo è stato Matteo Salvini: la Lega Nord è al verde, stavolta nel senso più letterale del termine, e in una tesa assemblea che si è tenuta lunedì il segretario del Carroccio ha annunciato ai 76 dipendenti del partito l'intenzione di dare il via alle procedure di cassa integrazione a zero ore per tutti, nessuno escluso.

Stando a quanto riporta Giornalettismo in via Bellerio l'atmosfera si è fatta subito tesa: entro due settimane verranno avviate le procedure per la cassa integrazione con i sindacati CGIL, Cisl e Uil, settore commercio. Salvini ha promesso: "Vogliamo dare il massimo aiuto ai lavoratori-militanti che hanno accompagnato la Lega fino ad oggi". Uno di loro – dipendente del partito da 14 anni – non l'ha presa affatto bene: "Ho un diavolo per capello anche se sono pelato. Si sono mangiati tutto. Non sappiamo nemmeno come fare a tenere aperta la sede se ci mettono in cassa e manco a rotazione. Dalla procedura per la cassa integrazione al momento sono esclusi i media del Carroccio, ma di certo anche per loro c'è poco da stare sereni: "Lunedì in riunione – ha raccontato il direttore di Radio Padania – non è stato bello. È una scelta dolorosa e si capisce. Matteo è stato bravo a metterci la faccia. Meglio intervenire subito prima che sia troppo tardi. E che non si parli di licenziamenti che solo la parola fa venire l’orticaria a Salvini". L'aria che si respirava in assemblea era di quelle molto tese: "Vi siete fregati i soldi", è stata solo una delle accuse mosse ai funzionari del partito.

Lunedì tra molti dei 76 dipendenti serpeggiava la rabbia nei confronti del fondatore del partito, Umberto Bossi, che dovrà presentarsi a processo insieme ai figli Renzo e Riccardo con l'accusa di appropriazione indebita. L'ex leader della Lega e i figli andranno a processo con citazione diretta a giudizio (saltando cioè la fase di udienza preliminare).

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