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Lega il nipote disabile alla fermata dell’autobus: “Non posso far altro”

La donna ha spiegato perché sarebbe obbligata a lasciare il bambino, che ha nove anni e che non può sentire e parlare, legato su un marciapiede di Mumbai, in India, quando lei va a lavorare.
A cura di S. P.
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L’immagine di un bambino di nove anni vestito di celeste e che giace su un marciapiede di Mumbai, in un torrido pomeriggio d’estate, ha scatenato preoccupazioni tra gli enti di beneficenza e la polizia. Ha scatenato preoccupazioni perché il bambino, che si chiama Lakhan Kale, nella foto appare legato con una corda a una fermata dell’autobus. A legarlo è stata sua nonna, una senzatetto che ha anche spiegato il perché di tale comportamento. La donna – riportano i media esteri – ha detto di essere costretta a comportarsi in quel modo con il nipote, che non può sentire né parlare e soffre di paralisi cerebrale ed epilessia. Lo avrebbe legato in strada per andare a lavorare e per non fargli correre pericoli: “Che altro posso fare? – ha detto – Lui non parla, come potrebbe dire a qualcuno chi è se si perde?”.

È la nonna a prendersi cura del bambino – La nonna del piccolo è l’unica a prendersi cura di lui: il papà del bambino è morto anni fa mentre la mamma è andata via. Ha detto che di notte lo lega alla sua gamba in modo tale da accorgersi se dovesse tentare di allontanarsi. Da quanto è apparsa su un giornale indiano la foto del bambino, il piccolo è stato preso in cura da un istituto gestito dal governo. La nonna ha spiegato che nessuno si era mai interessato alla sua storia fino a quando non è comparsa la foto del nipote su un quotidiano. A proposito del piccolo ha detto anche che era in una scuola speciale ma che poi sarebbe stato allontanato.

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