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Opinioni

Le scie chimiche? In Parlamento ne ha parlato il Pd

Il gruppo del Movimento 5 Stelle racconta chi ha parlato per la prima volta delle scie chimiche in Parlamento: gli eletti del Pd. Replicando così a Renzi, ma suscitando le ire dei “complottisti”…
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Tutto parte dalla partecipazione di Matteo Renzi a Ballarò e dai suoi giudizi non proprio lusinghieri su alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle: "Quello crede nel microchip, quell'altra nelle scie chimiche. Se queste cose le dicesse uno del Pd io proporrei un trattamento sanitario obbligatorio". Considerazioni che avevano ovviamente fatto infuriare coloro che nelle scie chimiche "credono davvero" (ve ne ha parlato qui Saverio Tommasi) e gran parte degli eletti grillini, che hanno considerato offensivo il tenore delle dichiarazioni del neo eletto segretario del Partito Democratico. Poi, a qualche settimana di distanza (e nel giorno in cui Renzi scrive ai leaders di partito per proporre un'accelerazione sulle riforme e tre ipotesi di revisione della legge elettorale), il gruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle scende nello specifico della questione "scie chimiche" e rivela: "Sapete qual è il partito che ha portato all'attenzione del Parlamento il pressante problema delle scie chimiche, appunto? Proprio il PD. Con tanto di serissime interrogazioni parlamentari, in cui si sollecitava il governo a guardare all'insù e a porre rimedio".

Segue un breve elenco delle interrogazioni parlamentari presentate sulla questione dagli eletti del Partito Democratico (o prima ancora, dei Democratici di sinistra). A cominciare dall'interrogazione della coppia Sandi (ora all'Udc) e Ruzzante (consigliere regionale veneto del Pd), che nel 2003 chiedeva al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della salute e al Ministro della difesa spiegazioni su "scie persistenti di natura non determinata […] visto che non appare univocamente definita la natura e l'origine di tali scie dove comunque sono rivelabili tracce di silicio e metalli di altra natura con la possibilità di produrre effetti sui sistemi di comunicazione e controllo a fini militari e di difesa e secondo ricerche condotte da vari soggetti privati non sono da escludere pericoli per l'ambiente e conseguenze sulla stessa salute delle persone". Non poteva mancare ovviamente il riferimento alle due interrogazioni di Sandro Brandolini, che nel 2008, nel riscontrare "un incremento della presenza di formazioni nuvolose anomale rilasciate da aerei militari (cosiddette scie chimiche o chemtrails)", citava i "riscontri di  alcuni ricercatori climatici, attraverso verifiche e rilievi sulle formazioni nuvolose rilasciate da aerei militari, avrebbero trovato riscontri del fatto che si tratterebbe di nubi artificiali contenenti enormi quantità (tonnellate) di elementi chimici diffusi, polveri finissime a base di polimeri e di metalli irrorati con la funzione di confondere i radar e di consentire una manipolazione delle mappe meteorologiche" e chiedeva al ministero "quali iniziative intenda porre in essere per dare risposta ai cittadini, fortemente preoccupati dal fenomeno e per fornire esaurienti informazioni al paese".

Domande che, nella sostanza, ricevono da sempre la stessa risposta: "Le ricerche ed analisi effettuate in ambito militare hanno confermato che il fenomeno delle scie si riferisce alla condensazione di vapore acqueo che normalmente viene rilasciato dai motori a combustione interna. Ciò si manifesta generalmente a basse temperature e a quote normalmente superiori ai ventimila piedi".

Insomma, i deputati grillini piazzano il colpo e provano poi il knock-out: "Saranno le scie chimiche che gli danno alla testa. Così come danno alla testa ai mentalisti che scrivono i discorsi di Renzi. Ragazzi, che ne dite lì al PD di preparare un'altra interrogazione parlamentare sulle scie nel cielo?" In attesa della risposta (eventuale) di Renzi, però, qualche grattacapo arriva dai commenti al post pubblicato nello spazio del Movimento sul blog di Grillo. Ad incazzarsi sono proprio coloro che "credono" nelle scie chimiche e appoggiano il Movimento: "Sarebbe ora che se ne interessassero anche i nostri parlamentari. Se di bufale si tratta, bene. Altrimenti è un problema per la salute nostra, dei nostri figli e del pianeta. Parlatene anche con Giulietto Chiesa ad esempio, che so essere spesso in contatto con alcuni di voi." (Fabio); "Ma chi lo ha scritto questo articolo??? Il M5S non funziona col principio del "se una cosa/idea è giusta la si fa" indipendentmente da chi la dice??? Se queste persone hanno fatto delle interrogazioni parlamentari sul tema scie chimiche, invece di farci un articolo per accusare il PD o Renzi (che tra l'altro ha proposto il TSO per chi parla di scie chimiche) di essere degli stupidi e "complottisti", tecnica che usa lo stesso PD contro il M5S. Non potevate interrogarvi del perchè ci sono state queste interrogazioni parlamentari, e soprattutto le risposte che hanno dato come sono state? Convincenti, non convincenti, plausibili, fantasiose, supportate da prove tecnico scientifiche???" (Astro); "La reazione è comprensibile dato che parlare di scie chimiche sembra pazzia, ma io non sottovaluterei l'argomento prendendone le distanze a priori. Credo sia doveroso approfondire il tema e magari controllare pure un accordo internazionale del 2003 in cui l'Italia si è impegnata in un progetto di ricerca sul controllo cllmatico. Chi può avere accesso ai trattati lo faccia. Poi potremo pure prendere le distanze". (Stefania); "Grazie alle vostre beghe politiche state dando attenzione allo spinoso argomento delle scie chimiche…. tutto quello che viene va bene … STOP STOP STOP scie chimiche!!!!".

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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