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Opinioni

Le improbabili proposte di Grillo, Salvini e Meloni per “fermare” gli sbarchi

Ad ogni ondata di sbarchi riparte il trenino della speculazione politica, con le solite immancabili “proposte” tra il ridicolo ed il paradossale. Le abbiamo messe a confronto, cercando di capire se e come sono fattibili. E il risultato è davvero poco incoraggiante.
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Oggi nel Canale di Sicilia sono morte centinaia di persone. Ennesimo tragico evento luttuoso in quello che ormai è un mare rosso di sangue. Questo pezzo nasce nel pieno della speculazione politica sulla questione migranti, con le opposizioni che attaccano alla ricerca di facili consensi ed un Governo incapace di assumersi le proprie responsabilità, colpevole per di più della follia dell'abbandono di Mare Nostrum. 

Non c’è dubbio alcuno sul fatto che nei primi mesi dell’anno vi sia stato un enorme incremento del numero di migranti sbarcati sulle coste italiane. A parlare chiaro sono i numeri ufficiali (che peraltro sono in costante aggiornamento): 7882 migranti sbarcati sulle coste italiane tra gennaio e febbraio, cui bisogna aggiungere oltre diecimila tra marzo ed i primi 15 giorni di aprile; il confronto con lo scorso anno (anche allora si parlava di “emergenza”) è impietoso: +43% nei primi due mesi e +55% a marzo; gli immigrati che risiedono nelle diverse strutture di accoglienza sono circa 75mila (in gran parte stipati in strutture temporanee), il 20% dei quali in Sicilia. Le proiezioni non sono per nulla incoraggianti, anche se le stime divergono sensibilmente, tanto che lo stesso direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, spara numeri a casaccio, spiegando che “a seconda delle fonti” potrebbero esserci tra “i 500mila ed il milione di migranti pronti a partire dalla Libia” (tanto per capire in che mani siamo eh…). Le donne vittime di abusi nei campi profughi in Libia sono migliaia (e spesso costrette a partire incinte). Gli abusi in quelli che sono veri e propri lager sono continuamente denunciati da associazioni umanitarie, nel silenzio generale. I morti in mare, ormai non si contano nemmeno più.

Le cause dell’escalation degli sbarchi sono tante, complesse e variamente dibattute (Isis, Boko Haram, caos politico, crisi alimentare, interessi economici eccetera) e richiedono risposte complesse da parte della politica internazionale. Più volte, invece, ci siamo soffermati sul modo in cui la questione è stata affrontata in Italia, sottolineando la follia dell’abbandono di Mare Nostrum in piena emergenza, le tante, troppe, speculazioni politiche sulla questione e la costante disinformazione sul tema dei costi e delle ricadute del sistema di accoglienza dei migranti. Così come abbiamo più volte criticato la retorica degli appelli all’Europa e l’atteggiamento pilatesco di alcuni esponenti del Governo, sostanzialmente “complici morali” del disastro nel Mediterraneo.

Ora però è giunto il momento di dare spazio anche alle ragioni degli altri, alle proposte alternative delle altre forze politiche, quelle che fanno a meno del “buonismo d’accatto” e via discorrendo.

Le proposte di Matteo Salvini: un debunking

“Chiamerei i comandi della Guardia costiera e della Marina militare e darei l’ordine alle navi di pattugliare le acque territoriali, soccorrere chi deve essere soccorso ma non far sbarcare assolutamente nessuno”. La pratica dei respingimenti vìola la Convenzione dei Diritti dell’Uomo e l’Italia è già stata condannata dalla Corte Europea. NON SI PUO’ FARE.

“Fare come Maroni”. L’allora ministro dell’Interno Maroni strinse accordi con il colonnello Gheddafi: gli sbarchi diminuirono, ma (come riportano testimonianze e report internazionali) decine di migliaia finirono nelle mani dei carcerieri libici e a loro fu negata persino la possibilità di chiedere asilo politico. NON SI PUO’ FARE

“I Sindaci si rifiutino di ospitare migranti in alberghi e ostelli”. Questa è una proposta singolare (la Lega si dice pronta ad occupare tali luoghi per impedire che vengano assegnati a profughi e migranti), perché, con le strutture di accoglienza al collasso, non si capisce dove Salvini vorrebbe “tenere” migliaia di persone. Nelle tende? PS: Va detto poi che nel caso attuale, si parla di circa 3mila posti (700 Campania, 300 Puglia, 250 Lazio e Marche, 1500 nel resto d’Italia), come da circolare del prefetto Morcone, a capo del Dipartimento dell’Immigrazione. Uno sforzo importante, ma sicuramente giustificato dall’emergenza. Insomma, l’occupazione degli alberghi NON SI PUO’ FARE

PS2: Poi, per capire il “tenore di vita” dei migranti negli alberghi a 10 stelle, vi suggeriamo di guardare questo video.

"Un blocco navale internazionale per fermare le partenze". Fermo restando che la pratica dei respingimenti è condannata dalle autorità internazionali e che "le leggi del mare" impongono soccorso e assistenza, in questo caso è evidente come un blocco impedirebbe ai profughi e ai richiedenti asilo di mettersi in salvo e chiedere protezione internazionale. Dunque, no, NON SI PUO' FARE

Le proposte di Giorgia Meloni: un debunking

Molte delle proposte di Giorgia Meloni sono simili a quelle di Salvini, ma la leader di Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale si segnala per una certa insistenza su alcuni punti cardine.

“Subito intervento in Libia per aiutare il Governo legittimo a riprendere controllo coste e blocco navale per impedire ai barconi di partire”. L’intervento in Libia (militare?) è uno dei cavalli di battaglia di Giorgia Meloni e viene ripetuto praticamente in ogni ospitata televisiva. Sui rischi di un intervento italiano “a casaccio” in Libia, si è detto veramente molto, tanto, troppo per dover ancora ritornarci sopra…

Esaminare le richieste di asilo politico direttamente sulle coste della Libia, in modo da stabilire chi può partire e chi no. Questa proposta, declinata in modi diversi nel corso del tempo (e delle apparizioni televisive) è condivisa anche da Matteo Salvini e merita qualche considerazione particolare. Non è infatti chiaro "come" potrebbe essere applicata (mandiamo un commando di militari nel territorio di uno stato sovrano? Cerchiamo la collaborazione con il Governo "legittimo", che però non controlla la zona da cui partono gran parte dei migranti? Potremmo usare la forza per non far imbarcare migliaia di disperati?), "dove" avverrebbe (chiediamo ai trafficanti di uomini di spostare la loro attività nei pressi della zona da noi controllata? Entriamo nei "centri" controllati da scafisti e criminali?) e con quale legittimità internazionale.

PS: Che poi la questione sarebbe molto seria, come lo è ad esempio la proposta dell'associazione Habeshia: "Istituire una serie di corridoi umanitari che, con la collaborazione dell’Unhcr, consentano di aprire ai profughi le ambasciate europee nei paesi di transito e di prima sosta, in modo da esaminare sul posto le richieste di asilo e consentire così a tutti coloro che hanno diritto a una qualsiasi forma di protezione internazionale di raggiungere in condizioni di sicurezza il paese scelto e disposto ad accoglierli".

Tra le proposte più singolari, si segnala poi il "pocket lunch", ovvero l'idea di dare un panino e dell'acqua ai migranti e di rispedirli indietro. Idea che, sinceramente, non merita nemmeno un commento (e che contraddice decine di leggi internazionali, oltretutto).

Poi c'è questa cosa qui, la priorità ai cristiani rispetto ai fedeli delle altre confessioni, che nemmeno durante il Medioevo:

Le proposte di Grillo: un debunking

Le proposte di Beppe Grillo sono tutte riassunte nel suo ultimo post dedicato al tema “migranti”.

– disdettare immediatamente il regolamento di Dublino che obbliga il rifugiato politico (che abbiamo comunque il dovere di accogliere) a permanere nel primo Paese in cui arriva

Questa proposta è condivisa anche da Forza Italia (che dimentica però come l’Italia, sotto il Governo Berlusconi, abbia votato contro l’abolizione del Dublino) e prevede che ai rifugiati sia data la possibilità di scegliere il Paese europeo in cui stabilirsi e non “fermarsi” al primo Paese Schengen che dà loro accoglienza (l'aggiornamento di tale trattato, sottoscritto dal Governo Letta, è del 2013). Si tratta di una proposta condivisa anche da molte associazioni umanitarie e la cui logica è sostanzialmente inappuntabile. Però, per sgombrare il campo da ogni facile strumentalizzazione, varrebbe la pena di sottolineare che la pretesa invasione dei rifugiati in Italia, sostanzialmente non c’è: l’Europa ospita complessivamente 1,7 milioni di rifugiati, di questi meno di 80mila sono in Italia, mentre ad esempio la Francia ne accoglie 230mila, la Germania 190mila e il Regno Unito 125mila.

– stabilire degli uffici del ministero dell'Interno nei luoghi dove avvengono gli imbarchi per identificare le persone prima del viaggio e, se clandestini, impedirne l'imbarco

È più o meno la stessa proposta della Meloni, dunque vale quanto detto in precedenza. Surreale il "se clandestini impedirne l'imbarco": è chiaro che si tratta di "clandestini" ma, in ogni caso, mica li faremmo imbarcare sui barconi degli scafisti? (almeno spero…)

– inasprire le pene per i mercanti di uomini e considerare gli scafisti al pari degli omicidi con arresto immediato e requisizione dei mezzi di imbarco

Qui Grillo dimentica un dato essenziale: c'era una operazione che ha permesso di arrestare 500 scafisti in un anno e che consentiva, ampliando il raggio d'azione delle nostre forze armate, di pattugliare al meglio le coste. Si chiamava Mare Nostrum ed è stata cancellata, anche grazie al M5S.

– difendere i confini nazionali, che esistono anche in mare e non solo al Brennero o al Monte Bianco, con l'interdizione a qualunque mezzo di navigazione a ingressi non consentiti

La "difesa" dei confini nazionali è fondamentale, nessun dubbio. Questo concetto è però tirato in ballo in modo strumentale, dal momento che qui si parla di operazioni umanitarie, di soccorso in mare, di impedire che si ripetano tragedie assurde. Non siamo in guerra, Grillo lo sa. E abbiamo il dovere di prestare soccorso a migliaia di disperati, Grillo sa anche questo. E magari potrebbe resistere alle sirene della propaganda politica.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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