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Le cosche di Gela nel Nord del Paese: 63 arresti tra Sicilia, Liguria e Lombardia

Nell’ambito dell’operazione Tetragona, la polizia ha arrestato 63 persone ritenute vicine ai clan Rinzivillo ed Emmanuello. L’operazione ha riguardato le province di Caltanissetta, di Genova e di Varese.
A cura di Alfonso Biondi
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Carabinieri

Nuovo blitz antimafia condotto dalla polizia contro le cosche di Gela. Nell'ambito dell'operazione denominata Tetragona, il gip di Caltanissetta, su richiesta della Dda, ha firmato 63 ordinanze di custodia cautelare riguardanti esponenti dei clan Rinzivillo ed Emmanuello: 27 arresti sono stati portati a termine nella notte; 36, invece, sono stati notificati in carcere. Le accuse vanno dall'associazione mafiosa al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, alla detenzione e porto di armi, agli incendi. Sequestrati anche beni per un valore di 10 milioni di euro. L'indagine ha avuto un respiro nazionale e ha riguardato non solo la Sicilia, ma anche la Liguria e la Lombardia: a condurla è stato il Servizio centrale operativo assieme alle squadre mobili di Caltanissetta, Genova e Varese.

Nelle due province del Nord le cosche di Gela opererebbero da tempo. Dalle indagini si evince che i clan Rinzivillo ed Emmanuello erano coinvolti in una traffico di droga proveniente dalla Repubblica Dominicana e che reinvestivano i proventi derivanti da quest'attività illecita nel Nord del Paese in società commerciali o beni immobili. Ma la loro attività criminale avrebbe riguardato anche un giro di estorsioni nei confronti di alcuni imprenditori edili e titolari di attività commerciali.

Tra gli arrestati c'è anche un dipendente del Comune di Gela, ritenuto uomo vicino al clan Emanuello, che avrebbe avuto il compito dare al clan tutte le informazioni riguardanti gli appalti comunali e di riscuotere il pizzo da parte degli imprenditori che avevano ricevuto appalti dal Comune.

Quello che emerge da quest'indagine è la semplicità con la quale la le cosche di Gela sono riuscite ad infiltrarsi anche in Liguria e Lombardia. A quanto pare i clan sarebbero stati aiutati da imprenditori di Gela compiacenti e da alcuni affiliati. La indagini sono durate in tutto 3 anni e si sono avvalse anche delle dichiarazioni di alcuni testimoni di giustizia appartenenti alla Stidda e a Cosa Nostra.

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