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Lavoro, Poletti: “Con ok alla riforma contratti a progetto e co.co.co. spariranno”

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha dichiarato: “I contratti a tempo indeterminato sono solo il 17% e se andiamo avanti così il problema dell’articolo 18 si risolve da solo”
A cura di Davide Falcioni
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L'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori? E' destinato a sparire perché i contratti a tempo indeterminato sono solo il 17% e "se andiamo avanti così il problema dell'art.18 si risolve da solo". A dirlo è stato Giuliano Poletti, ministro del lavoro, nel corso della trasmissione di Rai 3 "In 1/2 ora". Il ministro ha ribadito la disponibilità del governo a discutere con tutti "ma poi a decidere": un'affermazione che suona come l'ennesimo avviso alla CGIL e alla minoranza del Partito Democratico: "E' naturale e normale che teniamo in considerazione la discussione che c'è, tutte le opinioni. Ma poi la responsabilità della decisione ce la prenderemo tutta".

Riforma del Lavoro, Poletti: "Prevedibile che i contratti a progetto e i co.co.co. vadano via"

Il Ministro Poletti ha anche replicato a quanti, nel PD, hanno chiesto che la fiducia non venisse chiesta anche alla Camera dei Deputati, sostenendo che "la tempistica è centrale" ed è urgente chiudere "il percorso parlamentare del Jobs Act. Qualora si dovesse prefigurare la prospettiva di un rimpallo tra i due rami del Parlamento "è normale che il governo penserà alla fiducia". Poletti è quindi entrato nei dettagli della riforma del lavoro garantendo che "è prevedibile che i contratti a progetto e i co.co.co. vadano via". Anche "le partite Iva vanno cambiate, non tolte. Andrà ridefinito il perimetro di queste posizioni dentro il provvedimento che andiamo a fare", spiega. "Costruiremo un nuovo quadro con contratto a tempo indeterminato e a tutele crescenti e dentro quel contratto andranno assorbite le varie forme contrattuali che oggi ci sono".

Per quanto concerne il rapporto con i sindacati, in particolare la CGIL, Poletti chiarisce: "Ci sono tematiche sulle quali questa discussione può andare avanti e quindi credo che questo succederà. Il sindacato liberamente sceglie sulle iniziative e decide di fare quello che ritiene, non credo che il governo abbia ragioni per agire, per impedire o non impedire manifestazioni, figuriamoci. Credo che quello che dobbiamo fare, lo abbiamo convenuto nell'incontro che abbiamo fatto la scorsa settimana insieme al presidente del Consiglio, è continuare un confronto perché ci sono argomenti sui quali è giusto e necessario farlo". Poi, intervenendo alla 64esima Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro a Firenze, ha parlato anche dell'ipotesi di anticipo del Tfr in busta paga. "In questo momento il ministero dell'Economia sta facendo tutte le simulazioni per poter prendere una decisione in maniera assolutamente ragionata e consapevole. Naturalmente è una cosa molto delicata – spiega – importante, ma ha tutte le complessità che Padoan ha illustrato, che conosciamo. Non credo sia un problema di frenate o non frenate, ma un problema di una riflessione molto seria che va fatta e che si sta facendo".

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