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Lavoro, la disoccupazione giovanile ora è al 40,1%

Ancora dati poco incoraggianti sul versante occupazionale: aumentano leggermente gli occupati nella fascia 25 – 34 anni, mentre il tasso di disoccupazione generale resta stabile al 12%.
A cura di Redazione
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Nel rapporto “Obiettivo crescita” l’organizzazione con sede a Parigi raccomanda Roma di proseguire nella riforma del lavoro con assunzioni e licenziamenti più flessibili e di spostare la tutela dalla protezione del posto di lavoro al reddito.

Continuano a essere poco incoraggianti i dati Istat relativi a occupati e disoccupati nel nostro Paese. L’analisi di dicembre conferma sostanzialmente l’andamento degli ultimi mesi, senza che si intraveda un sostanziale miglioramento per quel che concerne la crescita dell’occupazione. Il leggero calo degli inattivi, poi, fa schizzare al 40,1% la disoccupazione giovanile, lasciando inalterato al 12% il tasso di disoccupazione complessivo.

La stima totale degli occupati nel mese di dicembre risulta stabile rispetto a novembre, “sintesi di un aumento per la componente maschile e di un equivalente calo per quella femminile”. Il tasso di occupazione è al 57,3%, con un leggero aumento degli occupati fra i 25 e i 34 anni che si registra nell’ultimo mese. Nel trimestre ottobre – dicembre risulta invariato il tasso di occupazione.

Su base mensile aumenta dello 0,3% il numero dei disoccupati, un trend che colpisce trasversalmente le diverse classi di età, con la sola eccezione della fascia 25 – 34 anni. Il tasso di disoccupazione complessiva è stabile al 12%, così come il tasso di inattività, al 34,8%.

Interessanti i dati complessivi su base annua, perché mostrano un aumento del numero di occupati di circa 242mila unità rispetto al dicembre del 2015, con una crescita attribuibile esclusivamente ai lavoratori dipendenti (+266 mila, di cui +111 mila i permanenti, +155 mila quelli a termine); aumenta anche il numero dei disoccupati e cala quello degli inattivi, circa 480mila in meno.

Spiega L'Istat:

L'analisi dell'effetto della componente demografica sull'andamento tendenziale dell'occupazione evidenzia che sul calo degli occupati di 15-49 anni (-168 mila unità) influisce in modo decisivo la diminuzione della popolazione in questa classe di età, mentre al netto della dinamica demografica la performance occupazionale risulta positiva (+76 mila unità), con un aumento del tasso di occupazione. Tra i 50-64enni, al contrario, la crescita demografica contribuisce ad accentuare la crescita dell'occupazione determinata dalla sempre più ampia partecipazione al lavoro.

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