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Lavoro, il governo punta sul contratto a tutele crescenti per tutti i neoassunti

Con un emendamento al Jobs Act il governo punta sul contratto a tutele crescenti per tutti i neoassunti.
A cura di Antonio Palma
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Nuova rivoluzione in vista per il mondo del lavoro in Italia. Il governo infatti questa mattina ha presentato in commissione Lavoro del Senato un emendamento al Jobs Act che riscrive le norme sui contratti di lavoro per i neo assunti modificando l’articolo 4 del Disegno di legge sul lavoro. Nel dettaglio, con questo emendamento il governo ora punta sui contratti a tutele crescenti per tutti i neoassunti prevedendo un contratto a tempo indeterminato per tutti ma con tutele crescenti in base all'anzianità di servizio. In pratica chi avrà un contratto a tempo indeterminato, sia giovane sia riassunto, non avrà da subito le stesse tutele garantite dagli attuali contratti, ma le otterrà gradualmente con il tempo. Con queste modifiche il contratto a tutele crescenti quindi non sarà più opzionale e riguarderà anche il reinserimento.

Provvedimento condiviso dalla maggiorzna

L'emendamento è stato già concordato con il relatore del provvedimento legislativo e condiviso dai partiti della maggioranza durante una riunione a Palazzo Madama. La gradualità delle tutele per i lavoratori però restano ancora tutte da decidere attraverso i decreti delegati che arriveranno dopo l'ok del Parlamento alla delega. Come ha spiegato il sottosegretario Teresa Bellanova, infatti, con l’emendamento il Governo viene delegato ad emanare entro sei mesi un "testo organico semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro per rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro da parte di coloro che sono in cerca di occupazione".

Resta il nodo dell'articolo 18

Il ddl a questo punto dovrebbe essere votato dalla commissione Lavoro domani dopo il parere della commissione Bilancio e approdare in Aula tra martedì e mercoledì della prossima settimana. L'obiettivo è approvarlo in prima lettura entro il mese di settembre per poi passare alla Camera. Sulla riforma del lavoro comunque resta il nodo dell'articolo 18, che al momento non viene toccato e che potrebbe convivere anche con questa nuova tipologia di contratto. La pensa diversamente il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, che spiega: "Con la delega c’è la revisione delle tutele nel contratto a tempo indeterminato (l'articolo 18, ndr)". Secondo Sacconi dunque nel nuovo ordinamento ci sarà "l'indennizzo proporzionato all'anzianità, ma non il reintegro" previsto dall'attuale Statuto dei Lavoratori.

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