Lavoro e ripresa: 7 italiani su 10 non ci credono più. E il Jobs Act ‘ha peggiorato le cose’
7 persone su 10 sono convinti che l’Italia non si riprenderà dalla crisi economica e che l'occupazione non sia affatto ripartita. E' quanto emerge dal sondaggio dell'Osservatorio di Demos-Coop, citato da "Repubblica", in occasione della Festa dei Lavoratori, oggi primo maggio. Solo l'8% degli intervistati pensa che il Jobs Act abbia funzionato, mentre il 40% ritiene che sia presto per vederne gli effetti. Per più di 3 su 10 il provvedimento ha perfino "peggiorato la situazione". Inoltre, il 70% ritiene che siano cresciuti effettivamente soltanto il lavoro nero e quello precario. Mentre appena 2 persone su 10 (per la precisione: il 23%), sperano ancora che la propria situazione lavorativa possa migliorare, nei prossimi anni. Una dato significativa se si pensa che nel 2011, quando la recessione era appena cominciata, era il 36% del campione ad essere convinto che il futuro potesse essere più roseo.
Il domani però non sembra sorridere ai nostri lavoratori, almeno secondo quanto si evince dalle risposte degli intervistati del sondaggio Demos-Coop: per almeno i due terzi, giovani e i giovanissimi sembrano destinati, a una posizione sociale peggiore rispetto ai loro genitori. Così la pensano, almeno, i due terzi degli italiani. E il 73% della popolazione ritiene che i giovani, per fare carriera se ne debbano andare all'estero. Un'opinione condivisa un po’ da tutti, ma anche in questo caso è significativo il fatto che cinque anni fa era il 56% degli italiani. Altro dato importante è l'85% degli italiani, cioè quasi tutti, che condividono “l'avvertimento – o meglio: la minaccia – dell'INPS”, come evidenzia Repubblica: la generazione del 1980 andrà in pensione a 75 anni. Se non più tardi.