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Lascia la famiglia adottiva per tornare dalla mamma biologica, ma lei la uccide

È successo negli Stati Uniti. Rebecca Ruud, 39 anni, ha ucciso e poi bruciato il corpo di sua figlia biologica, Savannah Leckie, 16enne affetta da una forma di autismo, dopo che la ragzza aveva espresso il desiderio di tornare a vivere con lei e lasciare i genitori adottivi. Dovrà rispondere delle accuse di omicidio, abusi e occultamento di cadavere.
A cura di Ida Artiaco
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Savannah Leckie, 16 anni (Facebook).
Savannah Leckie, 16 anni (Facebook).

L'unico desiderio di Savannah Leckie, 16enne originaria del Missouri, negli Stati Uniti, era quello di riunirsi con la sua mamma biologica. Dopo essere cresciuta con la famiglia adottiva, l'adolescente, affetta da una forma di autismo, è così riuscita a ritornare tra le braccia della donna che l'aveva messa al mondo, ma non avrebbe mai immaginato che ben presto questa decisione le sarebbe costata la vita. È stata infatti uccisa da Rebecca Ruud, 39 anni, che è stata così arrestata per omicidio. Tutto è cominciato il 18 luglio scorso in una fattoria di Longrun: la donna ha allertato le forze dell'ordine per un incendio scoppiato nella sua tenuta.

Alla polizia ha detto che lei e sua figlia erano rimaste bruciate, ma che stavano bene e che non poteva presentare loro Savannah perché era impegnata a farsi una doccia. Due giorni più tardi ha chiamato di nuovo gli agenti, presentando una denuncia per la scomparsa della 16enne. Una versione, questa, che non ha convinto gli inquirenti che, mettendo a soqquadro la sua abitazione, hanno infine trovato dei denti e alcuni frammenti ossei in una fossa. In quell'occasione gli investigatori hanno anche sequestrato 26 bottigliette di soda caustica, un coltello da cucina e un tritacarne che la donna aveva usato per sbarazzarsi del corpo della figlia. Nelle ultime ore è arrivata la conferma che quei resti appartengono a Rebecca.

La ragazza, dopo il divorzio dei suoi genitori adottivi Tamile Montague e David Leckie, e l'inizio da parte della donna di una relazione con un nuovo uomo, aveva chiesto più volte di poter tornare dalla sua mamma biologica. Savannah ha così traslocato dal Minnesota undici mesi fa, anche se Rebecca non si è mai dimostrata felice di questa decisione. A testimoniarlo sono alcuni sms inviati a Tamile. "Mi tratta male e credo di aver bisogno di aiuto per occuparmi di lei – scrive Rebecca -, perché non riesco a concludere nulla. Sono limitata nel lavoro e, inoltre, Savannah mi sta costando tanti di quei soldi che ho paura di perdere la fattoria". Fino a quando la situazione non è degenerata. L'assassina dovrà ora rispondere delle accuse di omicidio, occultamento di cadavere, abusi e inquinamento delle prove.

A peggiorare la sua posizione, è stata anche la testimonianza dell'ex fidanzato della donna, Buddy Smart, che ha raccontato agli inquirenti gli abusi di Rebecca sulla figlia, costringendola a strisciare sul pavimento e ad abbassare i pantaloni davanti agli estranei. Ha anche ricordato di quando abbia spinto la 16enne a pulire con alcol e sale una ferita al braccio che lei stessa si era procurata per togliersi la vita.

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