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Lampedusa, parto sulla nave dei soccorritori. Migranti in marcia a piedi da Budapest

Una donna nigeriana di 20 anni ha partorito in mare aperto appena soccorsa da una nave della Guardia Costiera. Intanto altri migranti parlano di una nuova tragedia a largo della Libia con decine di vittime.
A cura di Davide Falcioni
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Ore 23.10 – Il governo ungherese ha annunciato che metterà a disposizione degli autobus per portare le centinaia di migranti in marcia in autostrada al confine con l'Austria. La decisione, ha fatto sapere il governo di Budapest, è arrivata perché la sicurezza della rete autostradale ungherese non può essere messa a rischio. A fare l'annuncio in Parlamento è stato Janos Lazar, capo dello staff del premier ungherese. "Questo non vuol dire che automaticamente potranno lasciare il Paese, stiamo aspettando la risposta del governo austriaco", ha annunciato il rappresentante del governo puntando nuovamente il dito contro "le comunicazioni contraddittorie" del governo tedesco e l'incapacità dell'Unione europea nell'affrontare la situazione. "L'Ungheria è molto solidale. Abbiamo due volte più profughi che l'Italia e la Grecia, ma qualsiasi cosa faccia, sono criticato. Proteggo la frontiera ungherese, non va bene. Non la proteggo, non va bene lo stesso" aveva affermato poco prima il Premier Orban. Intanto a Praga si è riunito il cosiddetto «gruppo di Visegrad», ovvero Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia che ha rigettato categoricamente le quote obbligatorie di profughi, definite come £inaccettabili" così come revisione delle regole di Dublino.

Ore 20.20 – Purtroppo c'è un morto fra i migranti in fuga dall'Ungheria per raggiungere l'Austria. La vittima è un cittadino pachistano di circa 50 anni, che era tra quanti hanno rotto il blocco della polizia a Bicske, 65 km a ovest di Budapest ,fuggendo sulle rotaie. Da una prima ricostruzione dei fatti pare che l'uomo, nel parapiglia generale per sfuggire alle forze dell'ordine che tentavano di contenere la folla, sia caduto sui binari e avrebbe battuto la testa. L'uomo faceva parte di un gruppo che si rifiutava di entrare nel campo di accoglienza dopo che era stato fermato sul'unico treno partito giovedì. Oggi la maggioranza delle 500 persone a bordo hanno colto di sorpresa gli agenti nella parte anteriore del convoglio e hanno iniziato a correre verso Gyoer, in direzione ovest.

Ore 17.10 – Sono circa 200 i rifugiati, fra cui donne e bambini, partiti a piedi dalla stazione di Budapest con lo scopo di raggiungere Vienna (a 240 chilometri di distanza). Il gruppo ha attraversato il Danubio e si dirige verso l'autostrada Budapest-Vienna. Intanto il Parlamento ungherese ha approvato un pacchetto di leggi restrittive, ma non passa la proposta dell'esercito schierato al confine. È stato dichiarato lo stato di emergenza.

Ore 15.10 – Ancora critica la situazione in Ungheria, dove la scorsa notte sono arrivati almeno 3.313 profughi, tutti intenzionati a raggiungere Austria e Germania. La stazione centrale di Budapest è ancora affollata, ma molti migranti – avendo compreso che rischiano di dover attendere giorni prima che un treno parta – hanno deciso di avviarsi a piedi. Intanto il premier britannico David Cameron ha annunciato che il Regno Unito è pronto a offrire ospitalità a molte persone: "Date le dimensioni della crisi e della sofferenza delle persone, posso annunciare che faremo di più per dare sistemazione ad altre migliaia di rifugiati siriani".

UPDATE ore 12.30 – Il quotidiano francese Le Monde è entrato in possesso della lettera scritta congiuntamente dal presidente francese Hollande e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. La missiva è indirizzata a Juncker e chiede di intervenire "immediatamente e pienamente" a tutti i paesi membri dell'UE. Riferendosi a Italia e Grecia i due leader propongono di aprire degli "hot spot" per lo smistamento e la suddivisione di migranti economici e richiedenti asilo. I centri "devono essere pienamente funzionanti entro la fine dell'anno". Secondo Hollande e Merkel la "distribuzione dei rifugiati" deve avvenire "in modo equo con spirito di solidarietà tra gli stati membri dell'UE". I due leader ricordano inoltre che il trattato di Shenghen che garantisce la libera circolazione dei cittadini sul territorio europeo non può essere smantellato per tornare alle frontiere nazionali.

Nel frattempo è stato sepolto a Kobane, in Siria, il piccolo Aylan al-Kurdi, il bambino morto in un naufragio sulle coste turche due giorni fa. Aylan è stato sepolto insieme al fratello di cinque anni, Galip, e alla mamma, Rehan. La tv al-Arabiya ha trasmesso in diretta le immagini della cerimonia funebre.

Continuano gli sbarchi sulle coste siciliane: la scorsa notte un pattugliatore della Guardia Costiera ha tratto in salvo un barcone con 55 migranti a bordo a largo delle coste libiche. A bordo del natante anche una donna nigeriana al nono mese di gravidanza che ha partorito una bambina assistita dai medici del Centro Soccorso dell’Ordine di Malta. Il lieto evento è stato annunciato su twitter dalla Guardia Costiera: "Una nuova vita naviga verso Lampedusa". La madre e la neonata sono in buone condizioni di salute. Appena arrivate in Sicilia hanno trovato ad assisterle i medici del poliambulatorio. A bordo della nave, che trasportava 55 migranti, erano presenti anche 37 donne e 4 minori. La neomamma, di 24 anni, ha partorito a bordo dell'imbarcazione della Guardia Costiera in un clima di grande festa. Poche ore prima, sempre a Lampedusa, è sbarcato un altro barcone con a bordo il cadavere di un uomo: i suoi compagni di viaggio hanno riferito di una tragedia in mare in cui si temono decine di vittime.

Pentagono: "Crisi che durerà 20 anni"

Intanto le immagini e le testimonianze dei migranti che a migliaia stanno cercando rifugio in Europa hanno fatto il giro del mondo ed anche negli Stati Uniti si è acceso un dibattito che ha investito persino i vertici militari del Pentagono:  "Si tratta di un grande problema", ha dichiarato all'ABC il capo degli Stati maggiori riuniti (il più alto ufficiale in grado), il generale Martin Dempsey, secondo cui "dobbiamo affrontare sia unilateralmente che con i nostri partner questa questione come un problema generazionale, e organizzarci e preparare le risorse ad un livello sostenibile per gestire (questa crisi dei migranti) per (i prossimi) 20 anni".

Commentando la fotografia del bambino di tre anni trovato morto su una spiaggia in Turchia l'ufficiale ha auspicato che quell'immagine "abbia un effetto simile a quella del 1995 del mortale attacco con i mortai alla piazza del mercato di Sarajevo, che spinse verso l'intervento della Nato in Bosnia". In realtà le conseguenze di quella campagna militare, a cui prese parte anche l'Italia, furono drammatiche perché causarono centinaia di vittime civili serbe e di dispersi. I bombardamenti durarono venti giorni.

Putin: "Le migrazioni colpa della politica estera UE"

Ma sulla questione delle migrazioni anche il presidente russo Putin è intervenuto, sostenendo che si trattava di un evento assolutamente prevedibile e di cui la principale responsabile è l'Unione Europea, colpevole di aver  "ciecamente seguito la politica Usa verso la Siria. I Siriani che abbandonano il loro Paese non lo fanno per il governo di Assad ma per colpa di Is". "Penso che la crisi fosse assolutamente prevista. Noi in Russia, e io personalmente qualche anno fa, abbiamo detto chiaramente che sarebbero emersi tali gravi problemi sei i nostri cosiddetti partner occidentali continuano a mantenere la loro politica estera sbagliata, soprattutto nelle regioni del mondo musulmano, Medio Oriente, Nord Africa", ha spiegato. Il leader del Cremlino ha duramente criticato la politica estera europea e la tendenza a "esportare democrazia" in tutto il mondo con le armi. Data la situazione, tuttavia, Putin ha proposto di dar luogo a uno schieramento di forze che si oppongano allo Stato Islamico.

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