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Lampedusa, nasce il Museo della Fiducia e del Dialogo: un Caravaggio in ricordo di Aylan

Ricordare le migliaia di vittime delle migrazioni e cercare di fare dell’arte un ulteriore strumento di integrazione: questa la finalità del progetto promosso dal Comune di Lampedusa insieme a First Social Life, che venerdì 3 giugno inaugurano sull’isola siciliana il Museo della Fiducia e del Dialogo del Mediterraneo. “Un’occasione di indagine sulle radici comuni”, attraverso le opere in prestito dai più importanti musei d’Europa: pezzo centrale, un Caravaggio proveniente dagli Uffizi.
A cura di Federica D'Alfonso
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"Amorino dormiente", Caravaggio (1608-1609), Palazzo Pitti, Firenze
"Amorino dormiente", Caravaggio (1608-1609), Palazzo Pitti, Firenze

Venerdì 3 giugno si inaugura il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo, a Lampedusa. Ricordare le migliaia di vittime delle migrazioni, e cercare di fare dell'arte un ulteriore strumento di integrazione: questa la finalità del progetto promosso dal Comune di Lampedusa insieme a First Social Life, alla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone e al Comitato 3 ottobre, e che vedrà protagoniste decine di opere provenienti da altrettanti musei del Mediterraneo. "Non è una mostra sul Mediterraneo, bensì un racconto politico della gloria della persona, un’occasione di indagine sulle radici comuni. Da Tunisia, Francia, da altri Paesi mediterranei, giungono opere per sottolineare il bisogno di un nuovo patto di fiducia basato sull'accoglienza e sulla cultura molteplice che ci contraddistingue", hanno spiegato i curatori, Giacinto Palladino e Alessandro De Lisi. L'inaugurazione si svolgerà alla presenza del Ministro Dario Franceschini e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nucleo centrale dell'esposizione sarà l'"Amorino dormiente" di Caravaggio, proveniente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze. Iniziata e completata a Malta, dunque su un'altra isola del Mediterraneo, l'opera raffigura un fanciullo nudo che giace addormentato, in un sonno quasi di morte, mentre stringe fra le mani una freccia. L'opera si allontana dalla tradizionale simbologia legata a Cupido, restituendo un'immagine che molto probabilmente Caravaggio aveva tratto dalla realtà vedendo un bambino morto: un'immagine di forte contemporaneità, fortemente legata alle immagini che da anni ci giungono dalle coste del Mediterraneo.

L'opera, dipinta nel primo decennio del Seicento, porta con sé una forte simbologia legata in particolare agli avvenimenti tragici di Bodrum del 2015, quando il piccolo Aylan, tre anni, muore sulla spiaggia turca nel tentativo di scappare dal suo paese in guerra. Le immagini del corpicino riverso fra le onde hanno fatto il giro del mondo, divenendo il simbolo di quella lotta per una vita migliore che migliaia di uomini e donne affrontano ogni giorno: il Museo della Fiducia e del Dialogo inaugura così, con un'immagine forte, per non dimenticare.

Moltissime altre opere saranno inviate dal Bardo di Tunisi, dal Mucem di Marsiglia, dal Museo Storico Navale della Marina Militare e dal Museo Correr di Venezia, dal Museo Pelagalli "Mille voci mille suoni" di Bologna, dalla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, dal Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina, dal MUDIA di Agrigento, dai musei Abatellis e Salinas, e dalla Fondazione Sicilia-Villa Zito di Palermo. Una sezione a parte sarà poi dedicata agli oggetti recuperati in mare durante i salvataggi dai naufragi.

Il progetto, promosso in collaborazione con First Social Life, continua idealmente un percorso iniziato un anno fa a Casal di Principe: gli organizzatori, De Lisi e Palladino, sono infatti gli stessi che nel giugno 2015 hanno portato inestimabili opere provenienti dagli Uffizi in mostra nella Terra dei Fuochi.

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