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La telecamera è guasta, detenuto ne approfitta ed evade a piedi dal carcere di Alessandria

L’uomo stava eseguendo lavori di pulizia all’esterno, tra il muro di cinta e il parcheggio, ha approfittato del guasto alle telecamere e si è allontanato senza che nessuno se ne accorgesse.
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A cura di Antonio Palma
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Incredibile evasione nella giornata di venerdì dal carcere San Michele di Alessandria. Un detenuto 35enne di origine albanese infatti si è dileguato come se nulla fosse mentre era impegnato in alcuni lavori di pulizia nell'area tra il muro di cinta e il parcheggio davanti al carcere. Secondo una prima ricostruzione dei fatti,  l'uomo avrebbe approfittato di guasto alle telecamere della videosorveglianza poste lungo la recinzione, scavalcando la recinzione e dileguandosi a piedi senza che nessuno si accorgesse della sua assenza  per diverso tempo. Dopo l'allarme le forze dell'ordine hanno fatto scattare una caccia all'uomo per riacciuffare il detenuto  che deve scontare una pena fino al 2024.

"Questa ennesima evasione da un carcere è sintomatica dello smantellamento delle misure di sicurezza delle carceri italiane, avvenuta con l’introduzione della vigilanza dinamica e del regime penitenziario aperto” ha denunciato il segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe. Il detenuto evaso infatti beneficiava del regime di semilibertà in carcere e quindi gli era permesso muoversi liberamente nelle aree del carcere consentite. Per riprenderlo la polizia ha allestito posti di controllo in tutta la provincia e diramato la foto segnaletica contando sul fatto che non avesse programmato la fuga.

"Da quando c’è la vigilanza dinamica, che riduce la presenza dei poliziotti nelle sezioni detentive a favore di un regime penitenziario aperto, ossia più ore i detenuti fuori dalle celle, la situazione è allarmante, sono decuplicati gli eventi critici " attacca ora il sindacato, aggiungendo: "Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Nell’anno 2016 ci sono stati 39 suicidi di detenuti, 1.011 tentati suicidi, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti"

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